Presentato il Dossier statistico immigrazione 2023: “le politiche emergenziali alimentano paura e xenofobia”.

Sono 138.689 i cittadini stranieri residenti in Puglia, il 3,6% della popolazione regionale. Il 19,3% dei cittadini stranieri sono minori, 56.525 gli occupati, 19.210 gli studenti gli studenti.

Nella sede regionale della Cgil Puglia – da quattro anni partner di Idos e sostenitrice della ricerca regionale – è stato presentato il Dossier statistico immigrazione 2023, una delle più importanti indagini promosse annualmente in Italia sul fenomeno migratorio.

A introdurre i lavori Azmi Jarjawi, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil pugliese, che ha ricordato come in Italia si affronta il fenomeno migratorio “in termini strettamente emergenziali e con approccio securitario. Questo alimenta paure e xenofobie. C’è chi ha fatto carriere politiche alimentando discriminazioni, sostenendo una legislazione sempre più repressiva e restrittiva, ma mai in grado di governare i flussi migratori“.

Alcuni numeri del Dossier immigrazione 2023 sulla Puglia.

In termini assoluti, Bari e la provincia che concentra il maggior numero di residenti stranieri (43.398, il 31,1% del totale), seguita da quelle di Foggia (31.838), Lecce (25.793), Taranto (15.412), Brindisi (11.716) e Barletta Andria Trani (10.532). Tra i residenti per cittadinanza prevalgono quelli provenienti dalla Romania (il 21,6% per 29.196 persone), seguono Albania (21.057, 15,6%), Marocco (10.810, 8%), Cina (6.228, 4,6%).

Nel 2022, secondo i dati Istat della Rilevazione sulle forze di lavoro, gli occupati stranieri in regione sono 56.500 e rappresentano il 4,5% dei 1.267.000 occupati pugliesi, con un’incidenza della componente femminile pari al 36,0%. Dei 174.000 disoccupati pugliesi, invece, gli stranieri rappresentano il 7,8% del totale e tra questi le donne sono poco meno della meta (48,8%). Il settore dei servizi occupa la maggioranza della forza lavoro pugliese: lavora in questo settore il 69,3% degli occupati italiani e il 60,4% degli stranieri. Tra i servizi il comparto domestico occupa il 18,1% degli occupati stranieri contro lo 0,9% degli italiani. Gli occupati stranieri sono sovra rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, mentre l’industria ne assorbe il 16,0% a fronte del 22,9% degli italiani.

Le conclusioni del convegno sono state affidate a Gigia Bucci segretaria generale della Cgil Puglia

L’attacco ai diritti nello specifico ai diritti degli immigrati, è figlio del pensiero conservatore e xenefobo di una certa destra, dall’altro è un uso strumentale: additare un nemico per nascondere il fallimento delle proprie politiche economiche e sociali”, ha commentato Gigia Bucci. “Si prova ad alimentare una guerra tra gli ultimi che per noi sono i primi: i migranti, i lavoratori, i giovani, in un contesto di crescente povertà che interessa soprattutto chi vive di salari e pensioni. Nello stesso tempo si arretra sul welfare, su diritti che sono costituzionali”.

Affrontare le migrazioni “come fenomeno sociale e non di ordine pubblico, questo continuo far risuonare allarmi e invocare emergenze alimenta paure e xenofobia”.

Imprescindibile per la Bucci è “... il riconoscimento del diritto a stare, che tolga (gli immigrati) dalla condizione di essere fantasmi: questa è la base per emanciparsi da ogni sfruttamento. E quindi il superamento della Bossi-Fini, il superamento di politiche di accoglienza che in Europa e in questo Paese si sono dimostrate fallimentari. Nella gestione dei flussi il primo aspetto che non si dovrebbe mai perdere di vista è quello del rispetto della vita e della dignità umana”. Occorre affrontare le migrazioni “come fenomeno sociale e non di ordine pubblico. Anche perché questo approccio, questo continuo far risuonare allarmi e invocare emergenze alimenta paure e xenofobia”.