L’editoriale di Biagio Porricelli. Rush finale

La vittoria di ieri notte contro la capolista Juve Stabia rientra fra le maggiori emozioni degli ultimi anni dopo la ripartenza dai dilettanti.
L’abisso di 28 punti che separavano i Satanelli dalle Vespe al fischio iniziale non sono stati sufficienti a mortificare la voglia di riscatto dei rossoneri che, pur flagellati da assenze di peso e ormai croniche – soprattutto in difesa – hanno sopperito con l’agonismo a un gap qualitativo fin troppo evidente.
In campo si è visto il giusto approccio di chi sa di non poter affrontare l’avversario con fraseggi ricercati, ma presta attenzione alla diligente copertura degli spazi cercando di proteggere la propria porta più che attaccare sconsideratamente quella avversaria.
La vittoria è parso il giusto premio per l’impegno mostrato in queste settimane, quasi un risarcimento della Dea Eupalla per le tante volte, vedi Benevento, che i ragazzi di Cudini avevano visto svanire punti più che meritati per circostanze fortuite.
L’impresa è ancor più da apprezzare per il chiaro valore degli avversari, soprattutto se poi – com’è probabile – questi dovessero raggiungere la promozione diretta da qui a un mese o poco più. Poter dire che la migliore del girone, la squadra che si sarà guadagnata la B nella stagione regolare, ha ceduto al Foggia quattro dei sei punti in palio non sarebbe affatto cosa da trascurare in un anno vissuto a lungo fra patemi e disincanto che hanno di fatto abbassato la soglia d’interesse per le vicende dei Satanelli.
Chiuso definitivamente il paventato rischio di disputare i Playout con i tre punti di ieri, ora c’è da evitare la sindrome da appagamento che colpisce chi abbia sventato una minaccia concreta e non riesca a ridefinire un nuovo obiettivo.
Fare meglio dell’anno del volenteroso, ma povero, gruppo di Marchionni potrebbe essere il target ragionevole per riposizionare le prospettive a breve.
Tuttavia, il pessimo ruolino di marcia del Foggia lontano dallo Zac parla chiaro: solo Monterosi e Francavilla hanno fatto peggio fuori casa. Servirà, quindi, un deciso cambio di passo per fare punti visto che solo due dei residui sei incontri si disputeranno sul prato amico.
Per cominciare, a Messina ci aspetta da ex quell’Ermanno Fumagalli che resta, a mio avviso, il miglior portiere rossonero degli ultimi anni.
E non aspettiamoci sconti.

La partita dei Mitici – puntata 332