L’editoriale di Biagio Porricelli. Il Cudini 2.0, con qualche patema, spiega le vele e si tira fuori dalle secche

Tre vittorie consecutive, nove punti, il segno evidente di una svolta che c’è stata e che si aspettava da mesi.

Eppure, a testimonianza di quanto fosse precipitato verso il baratro il Foggia, questi eccellenti risultati sono bastati solo per recuperare una posizione e scavalcare quel Catania tanto costoso quanto inconcludente.

A parte la scellerata gita a Torre del Greco, proprio a partire dall’incontro casalingo con gli etnei, il campo ci ha restituito dei Satanelli volitivi, concreti, sicuramente più incisivi in attacco. Qualche problema resta dietro, ma gli avversari, e si è visto anche ieri, faticano parecchio per costruire occasioni da gol a differenza del periodo buio di questa stagione.

Restano gli episodi, le amnesie collettive, come quella del gol del vantaggio del Crotone, ma è innegabile che i calabresi non siano riusciti a concretizzare con occasioni da rete la sterile supremazia di gioco mostrata per ampi tratti della gara.

Il Cudini 2.0, insomma, ha mostrato carattere e idee più chiare e i risultati sono una naturale conseguenza del cambio di passo.

Non basta, certo, per considerare raggiunto l’obiettivo della permanenza, ma la paura, lo scoramento, i timori di aver imboccato una spirale negativa irreversibile, sono stati sostituiti dall’ottimismo della ragione o, perlomeno, da una lucida speranza.

Dei punti a disposizione da qui alla fine del campionato basterà assicurarsene meno di un terzo per dare una valenza positiva al termine “dignitoso” usato dalla proprietà in estate.

Un minimo sindacale che, vista la brutta piega che avevano preso i fatti, non va disprezzato.

Di altri discorsi, del futuro più o meno nebuloso che attende i Satanelli, sarà bene parlarne a conferma della categoria acquisita per evitare pericolose derive fatte di equazioni con troppe incognite.

Lo stesso vale per le fantasie premature sul ritracciamento dei target dopo i camei firmati da Alessandro Silvestro. Certo, i due gol fotocopia hanno premiato il sacrificio di tutta la squadra, come riconosciuto dallo stesso allenatore del Crotone, quel Baldini uomo di valore e valori in un mondo che di etica ha sempre meno, ma questo non autorizza nessuno a lanciarsi in voli pindarici.

Sabato a Benevento c’è il migliore dei test possibili per capire se la burrasca sia definitivamente passata.

La gara va affrontata con umiltà e sacrificio; quelli che abbiamo visto ieri in uno Zac tristemente ancora troppo vuoto.