Rieccoci qui! Per contrastare queste giornate di freddo e pioggia, oggi vi porto in una passeggiata (virtuale) nella zona di Torre Mileto. Ci sono luoghi che bisognerebbe valorizzare meglio, sia per attirare un maggior numero di turisti sia per la loro bellezza. Siete pronti?
Torre Mileto, dintorni e curiosità: Monte d’Elio e la Grotta dell’Angelo
Partiamo direttamente dalla torre, il punto piu facile da raggiungere. Dopo aver degustato un delizioso gelato al Bar Pertosa e passato la giornata nei lidi circostanti, avrete sicuramente bisogno di rilassarvi. Mettetevi in macchina e percorrete la strada verso Capojale, non molto lontano, ci sarà una strada sulla vostra destra un po’ in salita. Invece, sulla vostra sinistra, vedrete scorgere una torre costiera (ormai rudere), ma su questo ci soffermeremo più tardi.
Ricapitolando, imbocchiamo questa strada sulla nostra destra (che sia in macchina, in bici, in moto ecc) e proseguiamo salendo fino ad arrivare al primo “luogo segreto” ovvero la Grotta dell’Angelo. Un po’ difficile da raggiungere perché priva di segnaletica, ma merita di essere raggiunta e riscoperta. Scendendo dalla grotta, soffermatevi ad osservare lo splendido panorama che vi circonda: i colori che offrono le nostre terre, gli oliveti, la fascia costiera che divide il Lago di Varano dal mare, la Torre di Mileto e la Torre di Maletta (non accessibile) e le stupende Isole Tremiti, che spuntano lì, sole, nella vastità celeste che si fonde tra cielo e mare.
Nelle vicinanze della grotta c’è la Chiesa di Santa Maria di Devìa, uno dei monumenti più antichi di San Nicandro Garganico, se non il più antico. Proseguendo, un panorama incantevole vi accompagnerà per tutto il percorso fino a scendere e ritrovarsi tra campi e animali da allevamento, tipico della terra garganica. Una strada, una semplice strada che vi porta a vivere l’essenza del Gargano, un po’ come vivere di persona la canzone “Ad esempio a me piace il sud” di Rino Gaetano.
Dintorni e curiosità: la Torre di Cala Rossa e le sue spiagge
Riavvolgiamo il nastro. Torniamo a: “Invece, sulla vostra sinistra, scorgerà una torre costiera (ormai rudere), ma su questo ci soffermeremo più tardi“. Quel rudere sulla vostra sinistra è la Torre di Cala Rossa, costruita nel XVI Secolo come torre di vedetta contro le incursioni turche. Se non siete amanti delle spiagge affollate, ma volete assaporare il massimo del relax nella natura “selvaggia”, le spiaggette di Cala Rossa sono il luogo perfetto per voi. Un luogo totalmente naturale, dove godersi una giornata di mare perfetta con acque da far invidia alle migliori spiagge del mondo! Per terminare la giornata in bellezza, qui potrete ammirare uno dei tramonti più belli della vostra vita, oppure proseguire fino alla torre e godervi tutto da lì.
Non solo luoghi incantevoli, ma anche ricchi di storia… e di leggende
Due luoghi simbolo, purtroppo poco valorizzati, ma che lasciano qualcosa dentro una volta visitati. Anche a livello storico non scherzano, per non parlare delle leggende. Ad esempio la spiaggia di Cala Rossa – nome dovuto al colore delle pietre e delle scogliere – porta con sè tantissime leggende. Si narra che gli anfratti, le grotte e le scogliere presenti, fungevano da rifugio per le sirene, tra queste Scj’kuma, regina delle sirene che si innamorò di Raone, pescatore del villaggio vicino di Mileto. Come la maggior parte delle leggende garganiche, non è a lieto fine, infatti si conclude con Raone che per ricongiungersi con la sua amata sirena, annegò e morì.
Monte d’Elio (Monte del dio Sole) ha origini antichissime, risalenti al X Secolo, dove sorgeva la città di Devìa, enclave slava sul gargano appartenente all’Impero Romano d’Oriente e amministrata dagli Juppani. Questa portava ad un bivio che conduceva ai vicini villaggi di Uria e Vesta. La Grotta dell’Angelo è uno dei tre luoghi di culto del Gargano dell’Arcangelo Michele. Furono i Longobardi a dare questo grande valore al culto micaelico ed anche i primi a diventare cristiani. Sempre i Longobardi usarono la grotta come tempio di sepoltura per gli abitanti delle Fare Longobarde (denominazione dei villaggi in epoca longobarda).
Terminato il nostro percorso torniamo alla Torre di Mileto (da non confondere con quella di Maletta!). Cosa sono quei tre cannoni adiacenti alla torre? Ad inizio XVII Secolo, una nave mercantile veneziana, mentre tornava da Cipro, naufragò infrangendosi sulla scogliera di Torre Mileto. Questi cannoni appartenevano a questa nave: la Poma Santa Maria. Ad inizio anni 2000, i cannoni vennero prima recuperati ed esposti presso il Museo di San Nicandro Garganico (ormai chiuso anche questo, che peccato), successivamente nelle vicinanze della torre.
Ci sarebbe ancora tanto da scrivere e da raccontare su questa zona e su tanti altri luoghi di questo “Gargano invisibile“, ma non demordete: articolo dopo articolo vi porteremo alla scoperta di ogni angolo di questa splendida terra.