A volte mi chiedo come sia possibile che luoghi così suggestivi, non vengano valorizzati. La Torre di Scampamorte è uno spettacolo unico, dove natura, bellezza e leggenda ti portano in un ambiente a dir poco cinematografico!
La particolarità di questa torre costiera, è che non è posizionata sulla costa come le altre, ma in una posizione interna. Nascosta lì, celata dalla vasta vegetazione del Bosco Isola, la torre porta con sé leggende e storie di soldati e popoli. Fu costruita nel XVI secolo e, data la posizione, la sua utilità era -molto probabilmente- quella di sorvegliare la Foce di S. Andrea, vista la posizione, e non con funzione difensiva.
Natura, storia e avventura: un percorso unico nel suo genere
La Torre di Scampamorte è situata nel territorio di Lesina, esattamente in zona Istmo. Quante volte avete visitato il Lago di Lesina? Immagino un bel po’ di volte! Quante volte invece avete visitato il Lago di Lesina dalla Foce Schiapparo? Ebbene il percorso parte proprio da qui! Una volta arrivati alla foce (zona frequentatissima da pescatori locali), sarete “costretti” a parcheggiare e godervi quel che vi circonda con una splendida passeggiata. Non temete, passate oltre il ponte ed immergetevi nella natura del Bosco Isola seguendo il tratturo. Qui sarete inebriati dal profumo del rosmarino e della vegetazione presente che vi accompagnerà per tutto il cammino. Bosco, lago, mare, dune di sabbia, campagne… tutto in soli 3 km! Ora non vi resta che proseguire! A voi la scelta se via spiaggia, tratturo o entrambi per godervi appieno il percorso.
Ad un certo punto apparirà la cima della torre, come per magia, accompagnata da un’atmosfera rilassante e misteriosa allo stesso tempo. In pochi sanno che, anticamente, non c’erano solo la Foce Schiapparo e la Foce Acquarotta, ma anche la Foce di S. Andrea, oggi in stato di abbandono. C’è però da dire che proseguire dalla torre alla spiaggia per vedere quel che resta della foce, è da fare assolutamente! Le macerie che partono dalla spiaggia fino a raggiungere pian piano il mare, rendono l’atmosfera ancora più fantastica di quanto non lo sia già. Piccola curiosità: dalle colonne erette dell’ex foce, si può ammirare la torre costiera più vicina, la Torre di Mileto.
Al ritorno, potete fermarvi al molo dello Schiapparo per godervi uno dei più bei tramonti garganici.
Più che un articolo è un consiglio, visitatela!
Il maremoto del 1627: le origini qdel nome “Scampamorte”
Immaginate di trovarvi catapultati nel XVII secolo in cui siete soldati e guardiani di una torre costiera, non una vita semplice. State riposando in una notte di fine luglio per affrontare la giornata che verrà. Vi svegliate per iniziare e, mentre siete di guardia, accade l’impossibile: un tremendo maremoto – provocato dal terremoto in Capitanata – colpisce tutta la costa garganica. D’improvviso, tu e il tuo “collega”, decidete di rifugiarvi nella torre, unico luogo al riparo nei dintorni. Ci passate tutto il giorno e tutta la notte, fino alla fine del maremoto. Siete sopravvissuti, come si dice in zona “v sit scampat la mort” (siete scampati alla morte).
Questo è quello che è successo ai due guardiani della torre il 30 luglio 1627. Da qui deriverebbe il nome “Scampamorte”. Storicamente questa “leggenda” trova dei punti in comune. La torre era già eretta dal secolo precedente e il maremoto è testimoniato da fonti storiche, quindi (a prescindere se il racconto sia solo una leggenda o meno) ha resistito alla furia dello tsunami che obbligò le popolazioni presenti a spostarsi verso il territorio interno.
Per strada: una piccola perla nel nulla
Scusatemi, ho dimenticato un particolare importante. Passando per la litoranea Schiapparo-Torre Mileto, è “nascosto” un osservatorio ornitologico in legno che affaccia su tutta la Sacca Orientale e sulle montagne e campagne che fanno da sfondo. Un panorama imperdibile, per dirla alla Generazione Z, un posto “instagrammabile”!
Come sempre vorrei raccontarvi molto di più, ma rischierei di far svanire tutta la curiosità. Tocca a voi scoprire il resto e fidatevi, ne varrà la pena.