Autonomia Differenziata: il Sì del Senato, il No delle Regioni e dei Sindaci del Sud. La nota della Sindaca di Foggia.

Lo scorso 24 gennaio il Senato ha approvato in prima lettura il ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata che ora passa alla Camera.

I partiti di maggioranza – FDL, Lega, FI – hanno votato compatti a favore del ddl Calderoli (si è aggiunto il voto di Maria Stella Gelmini in dissenso dal gruppo di Azione che invece si è astenuto) ottenendo 110 voti mentre i no sono stati 64 e 3 gli astenuti. Le opposizioni gridano allo “Spacca Italia” e dichiarano battaglia con referendum e chiamate di piazza, la maggioranza invece esulta compatta per il risultato ottenuto. Il Meridione teme di vedere peggiorare notevolmente le risorse su cui poter contare, venendo meno il principio costituzionale di sussidiarietà. Nessun senatore del Sud ha mostrato incertezze al momento del voto.

Il disegno di legge definisce le procedure legislative e amministrative da seguire per giungere ad una intesa tra lo Stato e le Regioni che chiedono ulteriori autonomie su 23 materie – tra queste la tutela della Salute, l’Istruzione, Sport Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero. L’attribuzione degli ambiti di autonomia è consentita subordinatamente alla determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) che dovranno essere garantite su tutto il territorio nazionale.

Materie importanti che andranno a incidere direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, che appaiono poco interessati (o poco informati) alla riforma in atto.

La Cabina di Regia che avrebbe dovuto definire i Lep, presieduta dal giurista ed ex ministro Sabino Cassese, avrebbe dovuto concludere il proprio lavoro lo scorso 31 dicembre. Il termine non è stato mantenuto e nella prefazione al documento conclusivo del lavoro svolto, lo stesso Cassese ha così spiegato le grosse difficoltà relative all’individuazione dei LEP:

L’attività svolta può dunque definirsi come un’esplorazione “in terre incognite”, collocate tra previsioni normative più o meno parziali, interpretazioni giurisprudenziali, veri e propri vuoti di disciplina, indicazioni rinvenibili al più solo implicitamente.

A questo punto il Governo ha dovuto approvare nel decreto mille proroghe di fine anno “una ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2024 come termine finale previsto per la predisposizione da parte della Cabina di Regia di uno o più D.P.C.M. per la individuazione dei LEP e dei relativi costi e fabbisogni standard e di un anno la possibilità di nominare un Commissario nel caso in cui la predetta Cabina di regia non concluda le proprie attività nei termini stabiliti“.

I Presidenti di Regione sono da sempre divisi sulla opportunità del progetto Calderoli, tra Meridione e Settentrione, tra destra e sinistra. Favorevoli, ovviamente, quelli del Nord ed espressione del centrodestra, contrari quelli di centrosinistra e del Sud.

Anche i Sindaci del Sud si stanno muovendo contro il progetto di Autonomia Differenziata e a questo proposito la Sindaca Episcopo ha espresso il suo parere con la nota che riportiamo:

“L’autonomia differenziata è l’ultimo colpo che questo Governo proverà ad assestare al Sud Italia – dopo la revisione del PNRR e del fondo perequativo infrastrutturale – per affossarlo definitivamente. Ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di mettere in discussione l’unità del nostro Paese sotto l’aspetto sociale, economico e umano. Come sindaca di una grande città meridionale devo necessariamente schierarmi al fianco di quanti – sindaci, amministratori, cittadini – denunciano il pericolo di una definitiva spaccatura della nazione. Per questo motivo ho aderito al documento del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a sostegno di ogni iniziativa che possa contrastare questo provvedimento ed evitare uno sciagurato passo indietro nel faticoso percorso di rigenerazione del nostro Meridione”.

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