La Fiera di Foggia: un patrimonio storico ed economico da recuperare

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Un nostro lettore ci ha segnalato un tema di grande importanza: il declino della storica Fiera di Foggia, un tempo cuore pulsante dell’economia agricola e zootecnica del Mezzogiorno. La sua riflessione ci invita a ricordare l’importanza che la Fiera ha avuto per secoli non solo per la città, ma per l’intero Regno di Napoli e, successivamente, per l’Italia unita. La Fiera, fondata nel periodo federiciano e consolidata sotto gli Aragonesi, divenne uno dei mercati più importanti d’Europa per la lana e i prodotti derivati dalla transumanza. Durante i secoli, Foggia fu al centro di un sistema commerciale che collegava pastori, mercanti e produttori da tutta Italia e dall’estero.

La sua importanza si è mantenuta anche in epoca moderna, quando nel periodo fascista si cercò di rilanciare l’evento come simbolo di propaganda e di valorizzazione della ruralità italiana. Negli anni ’50 e ’60, grazie alla Cassa per il Mezzogiorno e alla meccanizzazione agricola, la Fiera tornò a brillare, attraendo espositori internazionali e favorendo il dialogo tra agricoltori, politici e industriali. Tuttavia, l’evoluzione del sistema agricolo e la concorrenza della vicina Fiera del Levante di Bari hanno portato a un graduale declino dell’importanza di Foggia nel panorama fieristico.

Oggi, purtroppo, la Fiera di Foggia sembra essere scomparsa dal radar delle grandi manifestazioni, e questo silenzio ci costringe a riflettere. È possibile che un evento di tale portata storica, che ha dato lustro alla città e alla sua economia, non possa più essere rilanciato? Il nostro lettore ha ragione: non si può vivere solo di calcio, e forse è giunto il momento per le istituzioni e la cittadinanza di lavorare insieme per riportare la Fiera di Foggia al centro della vita economica e culturale della città.

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