Una rivoluzione silenziosa sta per sconvolgere il panorama della Serie C. Il Consiglio Federale ha approvato una modifica radicale all’articolo 52, comma 10, delle N.O.I.F. (Norme Organizzative Interne della Federazione), su proposta della Lega Nazionale Dilettanti, introducendo una novità destinata a far tremare molte società e di conseguenza molte tifoserie.
Dalla prossima stagione, infatti, le città che non riusciranno a iscriversi in Serie C non potranno più ripartire da una nuova società in Serie D, ma dovranno necessariamente ricominciare dal campionato regionale di Eccellenza. Una decisione che mette la parola fine al discusso sistema delle iscrizioni in sovrannumero, eredità del vecchio “Lodo Petrucci”.
L’obiettivo è chiaro: evitare che qualcuno possa approfittare del fallimento di una società per ripartire da zero perdendo “solo” una categoria. Una pratica, questa, che negli anni ha alimentato sospetti e polemiche.
Ma le novità non finiscono qui. Il Consiglio Federale ha anche deciso di aprire le porte della Serie D alle squadre B retrocesse dalla C, una possibilità finora negata.
Un pacchetto di misure che segna una svolta epocale nel calcio dilettantistico italiano. Le reazioni non si sono fatte attendere. Da un lato, chi è in difficoltà economica teme un ulteriore restringimento dei margini di manovra. Dall’altro, chi sogna una riforma radicale del sistema vede in queste decisioni un primo passo verso una maggiore trasparenza e meritocrazia.
La nuova normativa introduce una serie di novità destinate a incidere profondamente sulle sorti delle società professionistiche escluse dai campionati di Serie A, Serie B e Serie C. In particolare, il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND e previo parere di una apposita Commissione, potrà ora autorizzare la partecipazione di una nuova società, rappresentante della stessa città, ad un campionato dilettantistico di almeno due categorie inferiori rispetto a quello di provenienza.
Questa possibilità, tuttavia, è subordinata al rispetto di determinati requisiti: la nuova società dovrà innanzitutto soddisfare tutti i criteri previsti dal Comitato regionale per l’iscrizione al campionato e, inoltre, dovrà garantire l’assenza, tra i propri soci e amministratori, di figure coinvolte negli ultimi cinque anni in società precedentemente escluse dai campionati o revocate dall’affiliazione FIGC.
Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dall’introduzione di un contributo economico a carico delle società che intendano partecipare ai campionati Interregionale (Serie D) o di Eccellenza. Tale contributo, non inferiore a 300.000 euro per l’Interregionale e a 100.000 euro per l’Eccellenza, potrà essere ulteriormente incrementato a discrezione degli organi federali competenti.
L’istituzione di una Commissione, composta da tre membri e con un mandato quadriennale, avrà il compito di valutare le richieste di ammissione delle nuove società e di fornire un parere motivato al Presidente Federale.
Con questa importante modifica normativa, la FIGC intende garantire una maggiore continuità al movimento calcistico italiano, offrendo alle città che vedono scomparire le proprie squadre professionistiche la possibilità di ripartire da un campionato dilettantistico, pur nel rispetto di rigorosi criteri di selezione e di una solida base economica.
Intanto, una domanda sorge spontanea: quali saranno le conseguenze di questa rivoluzione? Vedremo società storiche costrette a ripartire dalle serie minori? Oppure assisteremo a un ridimensionamento complessivo del campionato? Solo il tempo potrà dare una risposta.
Ecco il testo del nuovo articolo 52, comma 10, delle N.O.I.F.:
"In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, previo parere della Commissione all’uopo istituita, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine, anche in soprannumero, purché la stessa società:
a) adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato;
b) non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC. Qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla FIGC nel primo caso non inferiore ad euro 300.000,00 e nel secondo caso non inferiore ad euro 100.000,00. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della FIGC, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo. La Commissione, nominata dal Presidente Federale, è formata da tre componenti, di cui due designati dal Presidente Federale e uno dalla LND. La Commissione resta in carica per un quadriennio olimpico."