Che acqua beviamo? L’indagine di Greenpeace promuove la Puglia.

Greenpeace Italia ha pubblicato la prima mappa interattiva che rivela l’estensione della contaminazione da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque potabili nel nostro Paese.

Cosa sono i PFAS

I PFAS, noti anche come “inquinanti eterni”, sono sostanze chimiche usate in numerosi processi industriali e prodotti di largo consumo, che si accumulano nell’ambiente e che sono da tempo associate a gravi rischi per la salute.

L’indagine di Greenpeace.

A settembre e ottobre 2024 sono stati raccolti in tutta Italia 260 campioni di acqua potabile in 235 città da Nord a Sud, alla ricerca di PFAS. L’indagine ha monitorato per la prima volta anche i livelli di contaminazione da composti ultracorti come il TFA, ovvero alcuni PFAS che preoccupano la comunità scientifica e su cui non sono disponibili i dati pubblici nel nostro Paese. 

La mappa, disponibile sul sito di Greenpeace, evidenzia come la presenza di queste sostanze chimiche tossiche, note per la loro persistenza nell’ambiente e per i gravi danni alla salute umana, sia molto più diffusa di quanto si credesse finora.

L’indagine di Greenpeace ha incrociato dati ufficiali e informazioni provenienti da fonti scientifiche e giornalistiche, mettendo in luce la presenza di PFAS in acque superficialisotterranee potabili in diverse regioni d’Italia. I risultati mostrano una situazione critica, con zone altamente contaminate che destano seria preoccupazione per la salute delle comunità locali.

Questa la situazione rilevata in Italia

Le situazioni più critiche si registrano in Liguria (8/8), Trentino Alto Adige (4/4), Valle d’Aosta (2/2), Veneto (19/20), Emilia Romagna (18/19), Calabria (12/13), Piemonte (26/29), Sardegna (11/13), Marche (10/12) e Toscana (25/31).

Le Regioni in cui si riscontrano meno campioni contaminati sono, nell’ordine Abruzzo (3/8), l’unica regione con meno della metà dei campioni positivi alla presenza di PFAS, seguita da Sicilia (9/17) e Puglia (7/13).

Bene la Puglia e buono il risultato di Foggia.

Per quanto riguarda il prelievo effettuato a Foggia non si registra alcun sforamento del parametro che rileva la presenza delle sostanze PFAS presenti nei campioni esamimati

Cosa chiede Greenpeace

Greenpeace chiede un intervento immediato da parte del governo e delle regioni per:

  • Avviare un monitoraggio nazionale e standardizzato della contaminazione da PFAS.
  • Adottare limiti più restrittivi per la presenza di PFAS nelle acque potabili.
  • Investire in tecnologie di bonifica per le aree contaminate.
  • Vietare l’uso di PFAS nelle produzioni industriali, in modo da fermare a monte la diffusione di queste sostanze tossiche.

L’organizzazione ambientalista invita cittadini, associazioni e media a consultare la mappa, informarsi sulla situazione e unirsi alla richiesta di un’azione concreta per fermare la contaminazione da PFAS in Italia.

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