Anche quest’anno sono disponibili le classifiche delle università italiane elaborate dal Censis.
Tra le università di media dimensione (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Foggia si posiziona al penultimo posto della Classifica con il punteggio di 81,3 e precede l’Università Magna Graecia di Catanzaro (80,0).
L’ateneo di Foggia ottiene il miglior piazzamento alla voce “internalizzazione” (5° posto) la peggiore alla voce “comunicazione” dove chiude la classifica.
Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
Altre variabili concorrono a determinare questa classifica per un totale di 70 graduatorie, a partire da una batteria di 963 variabili.
Uno sguardo ai dati nazionali
Immatricolazioni stabili: -0,2%. Dopo l’aumento delle immatricolazioni registrata lo scorso anno (+3,3%), i dati provvisori riferiti all’anno accademico 2023-2024, rilevati ad aprile 2024, segnalano un sostanziale assestamento (-0,2%), equivalente in valore assoluto a 579 neoiscritti in meno. A livello territoriale la situazione è eterogenea: registrano un aumento degli iscritti gli atenei del Sud e isole (+4,2%) e del Nord-Est (+1,2%), mentre si evidenzia una diminuzione negli atenei del Centro (-3,6%) e del Nord-Ovest (-2,5%). Considerando le aree disciplinari è l’area sanitaria e agro-veterinaria ad avere il maggior numero di nuovi iscritti (+7,0%), trainata dai corsi di laurea in ambito medico-sanitario e farmaceutico (+10,1%) e da quelli di scienze motorie e sportive (+5,5%). Contraddistinta da segno positivo anche l’area artistica, letteraria e educazione (+0,5%), con un aumento delle iscrizioni ai corsi di educazione e formazione (+5,9%). Una contrazione contraddistingue invece in maniera analoga l’area economica, giuridica e sociale e l’area delle discipline Stem, con in entrambi i casi una riduzione del 2,2%.
Aumentano le donne nelle discipline scientifiche. Secondo i dati provvisori rilevati nel mese di aprile 2024, nell’anno accademico 2023-2024 i neoiscritti maschi sono diminuiti di oltre un punto percentuale
(-1,1%), mentre le neoiscritte sono cresciute dello 0,5%. È interessante osservare che gli ambiti disciplinari dove le nuove studentesse sono cresciute non sono solo quelli tradizionalmente a vocazione femminile, come i corsi di laurea di educazione e formazione (+6,1%), ma anche quelli dell’ambito medico-sanitario e farmaceutico (+10,0%) e afferenti alle discipline Stem, dove, a fronte di un loro aumento, si riscontra una riduzione della componente maschile. È così per architettura e ingegneria civile (con +6,4% di neo-immatricolate e -1,9% di neo-immatricolati) e ingegneria industriale e dell’informazione (+2,9% donne a fronte di -0,8% uomini). Nell’area informatica e tecnologie Ict gli uomini non diminuiscono, ma le donne crescono in misura decisamente maggiore (+12,5% nuove iscritte contro + 1,2% nuovi iscritti).
Più in dettaglio. Le graduatorie possono essere esaminate nel dettaglio nella sezione dedicata del sito web del Censis (www.censis.it), dove si possono interrogare in funzione dei personali obiettivi e percorsi di studio. Sul sito sono consultabili anche le classifiche della didattica delle lauree triennali, delle magistrali a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali (rispettivamente raggruppate in 15, 7 e 15 gruppi disciplinari) ed è disponibile la metodologia utilizzata per la classificazione.
Fonte: Censis