Botta e risposta tra Governo e Stellantis per il progetto di realizzazione della Gigafactory di Termoli da parte di Automotive Cells Company (ACC) – joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies. Lo stabilimento si occuperà di riconvertire lo stabilimento ex-Fiat per produrre batterie per veicoli elettrici.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervenuto al Meeting di Rimini ha infatti sollecitato Stellantis a fornire delle risposte rapide sul progetto.
“Il governo ha fatto la sua parte Stellantis no, questa è la situazione attuale. E’ Stellantis che deve dare la risposte e anche a breve sulla gigafactory a Termoli. Se non avremo risposte le risorse, che sono del Pnrr, le daremo ad altri. Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perchè Stellantis non ci risponde”.
Risposte, ha proseguito il ministro, “per raggiungere l’obiettivo di un milione di auto che Tavares stesso ha detto. Sono loro che devono rispondere”.
Il piano di Acc per la gigafactory a Termoli prevede un investimento totale di circa 2 miliardi di euro, di cui 370 milioni di risorse pubbliche attraverso il Pnrr. A queste risorse si aggiungono quelle richieste e ottenute da Stellantis da parte degli istituti di credito e garantite da Sace e dagli altri analoghi istituti francese e tedesco che serviranno per realizzare tre gigafactory in Europa, tra cui quella di Termoli.
Inizialmente l’entrata in funzione dell’impianto in Molise era prevista a partire dal 2026.
Il Governo si aspetta quindi indicazioni chiare dall’azienda in merito ai tempi dell’investimento e al mantenimento dei livelli produttivi del sito di Termoli.
La risposta di Stellantis
La risposta di Stellantis Italia alle dichiarazioni del Ministro non si è fatta attendere e in una nota l’azienda ribadisce che “rimane concentrata sull’esecuzione del piano per l’Italia per i prossimi anni, già comunicato ai partner sindacali, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030”.
“Il nostro obiettivo – prosegue Stellantis nella nota – è quello di lavorare insieme a tutte le parti interessate per affrontare i principali impatti dell’elettrificazione e della crescente concorrenza nel contesto di un mercato europeo che è ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e che non consentirà alla produzione di tornare a crescere immediatamente come la nostra industria sta affrontando a livello globale in Europa”.
“È essenziale che tutti gli attori della catena del valore – compreso il Governo – contribuiscano a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo”.
Risposte che non entrano nel merito dei tempi di avvio del progetto di Termoli come richiesto dal Ministro e quindi c’è da aspettarsi un ulteriore confronto tra le parti.
Fonte: askanews.it