La bomba nell’anima. Riflessioni in versi di Luigi Manuppelli

Ci sono istanti che cambiano la vita, situazioni che aprono ferite indelebili, cicatrici che incidono la pelle dell’esistenza. Per sempre. E questi attimi sono firmati e fermati da un orologio, dalle lancette puntate sulle 10,25, in una sala d’aspetto, di una precisa città, in un determinato giorno. Dove il tempo non trascorre, si blocca. E non passerà. Perché resta in memoria. In un biglietto di andata e… ricordo.

E sei sul binario, in attesa,
alle 10,25, l’aria è ferma,
ma poi il vento muta,
il fumo, le sirene, i pianti.
Ti guardi intorno,
non trovi l’amico,
non trovi te stesso,
anche se sei vivo.
Incredulo, triste,
per un viaggio,
all’inizio come altri,
ma degli altri,
non ha nulla.
Perché lo ricorderai,
per sempre,
in vuoto perenne,
nell’anima,
trafitta in eterno.
Tra corpi senza vita,
scomparsi nello spirito,
con ferite da curare,
con sguardi incurabili.
Come una nave in balia,
di onde improvvise,
che non sai,
da dove vengano,
dove siano dirette,
chi colpiranno.
E tu, nocchiero,
di una vita segnata,
che non ha rotta,
né approdi,
ma rade nefaste,
di sabbia bagnata,
da lacrime innocenti.

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