“Basta, non se ne può più! O il Governo e la Regione intervengono subito, o si chiuda l’ospedale. I medici e gli infermieri sono là per lavorare, per salvare vite: non sono bersagli mobili, punching ball pronti a essere colpiti più volte al giorno”.
Il grido di rabbia e sconcerto del Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, a fronte dell’ondata di aggressioni all’Ospedale riuniti di Foggia.
Due aggressioni nel giro di poche ore
Dopo le scene da Far west della scorsa settimana con 50 persone che hanno fatto irruzione in ospedale con il personale sanitario costretto a barricarsi in un ambulatorio, altre due gravi episodi a poche ore l’uno dall’altro si sono registrati presso l’ospedale del capoluogo dauno.
Un giovane 18enne, arrivato durante la notte in pronto soccorso per uno stato d’ansia ha sferrato calci e pugni a tre infermieri. I carabinieri intervenuti a bloccare il ragazzo lo hanno arrestato e portato in carcere con le accuse di lesioni a personale esercente la professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale.
Nel primo pomeriggio, un uomo con un braccio ingessato si è scagliato contro due infermieri e un vigilante, mentre accompagnava il padre che si era sentito male mentre attendeva di essere visitato.
“Serve un intervento immediato”.
“Mandate l’esercito, mandate chi volete – reclama Anelli – ma i medici devono essere protetti, devono lavorare in sicurezza, con serenità, devono uscire di casa senza chiedersi se rientreranno a fine turno. Cosa stiamo aspettando? Se non si riesce a garantire la loro incolumità, meglio chiudere l’ospedale. Non possiamo attendere che succeda, ancora, l’irreparabile”.
“Per quanto riguarda le forze politiche – conclude – abbiamo apprezzato che ci sia stata un’ondata di indignazione trasversale, che ha portato a interrogazioni e progetti di legge. Ma non possiamo aspettare, non abbiamo più tempo: al Governo chiediamo un Decreto-legge che sani, con urgenza, questa situazione, che è diventata ormai insostenibile in tutta l’Italia”.
“La violenza inaudita nei confronti dei medici e degli operatori sanitari – aggiunge il Presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Pierluigi De Paolis – è un segnale gravissimo. Il nostro servizio sanitario nazionale è a rischio collasso: i medici più anziani possono decidere da un momento all’altro di dimettersi dai propri incarichi, i medici giovani non accettano borse di studio nelle scuole di specializzazione che comportano più rischi da un punto di vista di violenze e di denunce”.
16 settembre manifestazione unitaria a Foggia
Il personale sanitario, dopo le continue aggressioni, ha proclamato lo stato di agitazione e il 16 settembre a Foggia terrà una manifestazione unitaria promossa dai sindacati di categoria. Aumentano di ora in ora le adesioni delle sigle sindacali e politiche alla manifestazione.