Il prossimo Consiglio Comunale discuterà della “crisi idrica”. Una nota di Cataneo introduce l’argomento.

É convocato per il prossimo 13 novembre l’assise consiliare foggiana che affronterà il delicato e attuale tema della siccità.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il contributo del consigliere Pasquale Cataneo* che introduce al delicato problema che sarà affrontato nel Consiglio Comunale monotematico.


“La siccità che perdura da mesi in tutto il Mezzogiorno riguarda anche la Puglia e l’intera Capitanata, mentre il resto del Paese, in particolare al Nord, sta registrando gravi problemi per la vita quotidiana di cittadini e imprese in cui le precipitazioni ed esondazioni stanno interessando case, infrastrutture e stabilimenti produttivi.

Nel nostro territorio, al contrario, é drammatica la riduzione delle risorse idriche negli invasi per l’assenza di piogge. Quello di Occhito ha circa 30 mln di mc. di acqua, 10 mln sotto al cd. “volume morto”. É evidente l’effetto negativo che ciò può avere quotidianamente sia per i cittadini che per i settori produttivi.

Molti soggetti istituzionali sono stati poco attenti alle richieste fatte e alle progettualità previste da tempo dai Consorzi di Bonifica e Industriali, dalle Associazioni di categoria, soprattutto agricole, e da altre Associazioni territoriali e di Consumatori.

Tali richieste riguardavano: a) la realizzazione di nuovi invasi; b) il collegamento con condotte di invasi tra loro vicini.

La mancanza di tali interventi ha fatto registrare, da decenni, la dispersione in mare dell’acqua in eccesso in un bacino regionale e contemporaneamente, lo svuotamento di un altro bacino per l’assenza di un tubo mai realizzato per il disaccordo tra due Regioni. Ció ha ridotto l’acqua per uso potabile e irriguo per interi territori come Foggia e la Capitanata e, più in generale, per la “sitibónda” Puglia.
Tutta una serie di questioni affrontate poco e/o male, negli anni e decenni scorsi, al Nord come al Sud del cd. ”bel Paese” stanno emergendo in tutta la loro urgenza e gravità, sia per le popolazioni che per le imprese.
É una questione quella idrica che, anche per via dei cambiamenti climatici, potrà assumere solo maggiori connotati di urgenza e di indispensabili azioni da parte dei cd. decisori politici. I fenomeni che hanno riguardato Valencia e l’Emilia Romagna da una parte e la desertificazione e siccità dall’altra, sono due facce della stessa medaglia.

Solo ai più improvvisati amministratori, a tutti i livelli, o ai commentatori poco accorti può sfuggire, quindi, l’importanza di tale questione fondamentale anche per Foggia e la Capitanata. Disattento non lo è stato da anni chi scrive – vedasi l’indirizzo fornito con mozione redatta e presentata come primo firmatario e approvata dal Consiglio comunale di Foggia con delibera 32/2017.

Ad oggi, con responsabilità evidenti, quella delibera é attuata solo in parte.
E non lo è, attualmente, per la chiusura del ciclo integrato dell’Acqua al pari di quello dei Rifiuti, sia per aver integrato le Linee programmatiche di mandato dell’attuale Amministrazione foggiana 2023-2028 (delibera n. 2/2024 in Città della Sostenibilità/2) che con la delibera n. 5/2024 a sostegno degli agricoltori, redatta e presentata anch’essa come primo firmatario, impegnando NUOVAMENTE su questo tema basilare il Comune di Foggia e segnalando, da tempo, la necessità di discuterne nell’interesse dell’intera Comunità.
Tale importanza è stata condivisa anche dai colleghi in Conferenza dei Capigruppo al Comune di Foggia, che ringrazio ancora per aver deciso, all’unanimità, di effettuare una seduta monotematica invitando rappresentanti Istituzionali, di Enti e Associazioni. Ciò rende concreta l’attuazione dei principi di partecipazione, di ascolto e coinvolgimento anche dei cd. Corpi intermedi nell’attività amministrativa.
L’auspicio é che il Consiglio comunale, come ha fatto pregevolmente con l’aeroporto, si esprima sulla crisi idrica e sulle misure da richiedere e far attuare per affrontarla, a partire dal riuso irriguo delle acque depurate e affinate del depuratore di Foggia, di proprietà comunale e gestito da AQP. É risaputo, infatti, quanto sia redditizio e multifunzionale soprattutto dal punto di vista ambientale tale intervento, in particolare a Foggia, al fine di ottenere:

1) il recupero di acqua per l’uso potabile in Diga di Occhito e l’utilizzo di quella affinata (mln di mc.) per l’uso agricolo,

2) la riduzione dei rischi per l’uso dell’acqua depurata ma non affinata per irrigare i campi,

3) il miglioramento della qualità delle acque di balneazione sul litorale sipontino e, quindi, del turismo anche dei ns. concittadini.”


*Capogruppo di Italia del Meridione al Comune di Foggia

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