Fanno discutere le affermazioni sul Gino Lisa del presidente di Confidustria Giovani di Foggia.

Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria Giovani Foggia, Bruno Pitta, che in una intervista a FoggiaToday é intervenuto sull’aeroporto di Foggia.

A sollevare dubbi e polemiche sono le dichiarazioni del numero uno dei giovani imprenditori foggiani sulla richiesta per ottenere la continuità territoriale per il Gino Lisa.

“...se fosse concessa la continuità territoriale al Gino Lisa, oltre a perdere la compagnia greca, svanirebbero quegli Hub importantissimi come Linate, che hanno fatto in modo che il Gino Lisa lavorasse. Perché, nello specifico lo scalo milanese non può essere collegato a Foggia con lo status di aeroporto in continuità territoriale. Questo è un elemento che funziona bene in quei territori realmente disagiati e lontani, come per esempio la Sardegna” ha affermato Pitta a FoggiaToday.

In buona sostanza: ottenere la continuità territoriale determinerebbe per il Gino Lisa il disimpegno della Lumiwings e la perdita dei voli per Linate.

Insomma per Bruno Pitta la continuità territoriale sarebbe una sciagura per l’aeroporto di Foggia!

Non la pensa allo stesso modo il presidente di Mondo Gino Lisa, Sergio Venturino che ci precisa al telefono: “Fare affermazioni prive di fondamenta rovina anni di lavoro sul territorio.
Dire che si può perdere il collegamento con Linate a causa della continuità territoriale è errato. Sono convinto invece che la continuità territoriale farebbe aumentare le possibilità per il Gino Lisa di avere Linate. Sono pienamente in accordo con le osservazioni del presidente dei Giovani industriali circa l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi dalla Lumiwings anche se non abbiamo condiviso la non uscita dell’operativo dei voli invernali già dal mese di luglio”.

Per noi di MGL la priorità ora é ottenere la Caserma dei Vigili del Fuoco presso l’aeroporto e siamo concentrati su questo obiettivo. Rinnoviamo l’appello a firmare la nostra petizione a riguardo”.

Che cosa é la continuità territoriale?

Il Regolamento comunitario n. 2408/92 (poi sostituito dal, Regolamento comunitario n. 1008/2008 del 24 settembre 2008) ha aperto definitivamente le rotte comunitarie a tutti i vettori europei titolari di licenza rilasciata da uno degli Stati membri dell’Unione Europea. Se da una parte la massima apertura del mercato assicura indubbi vantaggi, dall’altra mette a rischio le rotte poco remunerative, a discapito delle popolazioni e dei territori.

L’ordinamento giuridico italiano ha previsto specifiche misure volte a ridurre gli effetti negativi derivanti dallo svantaggio territoriale. In particolare, sono state emanate disposizioni volte ad assicurare il servizio di trasporto anche in talune tratte non remunerative, perché scarsamente frequentate o perché caratterizzate da frequenza stagionale, mediante il finanziamento statale degli obblighi di servizio pubblico, da considerasi non come erogazione di denaro pubblico per lo svolgimento di un servizio pubblico, ma come “compensazione” del disavanzo economico che l’impresa sostiene al fine di assicurare il servizio. Tale compensazione deve essere offerta dallo Stato, a parità di condizioni, a tutti i vettori disponibili a svolgere il servizio stesso.

Questo quanto riportato sul sito della Camera.

Sono parecchie le regioni che hanno già usufruito della continuità territoriale aerea: la Sardegna, la Sicilia, le Marche, il Friuli, la Calabria.

Gino Lisa: a che punto é la richiesta per la continuità territoriale.

Sulla base del principio indicato dalla normativa nazionale l’Aeroporto di Foggia è stato ammesso alla continuità territoriale in base alla Legge 350/2003.

La Regione Puglia ha manifestato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’interesse per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico sullo scalo “G. Lisa” di Foggia. Sono state avviate le procedure necessarie alla predisposizione della documentazione richiesta dal MIT che valuterà se sussistono le condizioni per ottenere il regime di continuità territoriale e avviare l’iter procedurale vero e proprio per l’imposizione degli Oneri di Servizio Pubblico – OSP.

La richiesta trova la sua motivazione per le caratteristiche di difficoltà alla mobilita di molte zone della Capitanata ad esempio i Comuni del Gargano, dei  Monti Dauni e le Isole Tremiti.

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