Continua a scendere il livello della diga di Occhito. La preoccupazione è per il settore agricolo. Le dichiarazioni preoccupate di CIA Puglia che chiede alla Regione il riconoscimento dello Stato di Calamità .
Oggi 29 luglio la disponibilità idrica dell’invaso di Occhito è inferiore ai 70 milioni di m³; il volume di laminazione è a 43 milioni di m³, quindi ne restano disponibili meno di 27 milioni. Impietoso il confronto con i dati dello scorso anno quando la disponibilità idrica sfiorava i 190 milioni di m³, seppur in una estate altrettanto torrida.
dati da Consorzio per la bonifica di Capitanata
Molti pozzi sono ormai prosciugati e nelle prossime settimane potrebbe essere ulteriormente razionata la quantità di acqua da utilizzare per le coltivazioni.
Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA evidenzia lo stato di estrema difficoltà in cui versa il comparto agricolo a causa del perdurare della siccità: “Nessun settore è risparmiato, -50% per ortofrutta, uva, cereali, anche per l’olivicolo è emergenza”
Per la prossima campagna olearia si prevede il 60% in meno di produzione, olivi bruciati dal caldo
“Sui campi dell’intera Puglia e di tutti i settori dell’agricoltura non piove da mesi. L’emergenza idrica, nel 2024, non ha precedenti. Saranno dimezzate le produzioni di ortofrutta, la raccolta dell’uva, sono già calate fino al 50% le rese per ettaro del grano duro e si prevede una drammatica diminuzione della produzione di olive e di olio nei prossimi mesi, un colpo durissimo che vanificherà in gran parte quanto di buono è stato espresso nella scorsa campagna olearia. Per la prossima campagna olearia, infatti, si prevede una produzione in calo del 60%, ma le cose peggiorano di giorno in giorno nelle aree in cui è impossibile irrigare.La campagna olivicolo-olearia è già compromessa, con danni enormi. CIA Agricoltori Italiani di Puglia chiede alla Regione di procedere celermente per attivare le procedure per lo Stato di Calamità”.
Servono infrastrutture irrigue, azioni e opere per il risparmio e il riuso delle acque reflue, nuovi invasi
Gennaro Sicolo va dritto al punto. “Lo Stato di Calamità, purtroppo, è nei fatti. Nessun settore agricolo è risparmiato da questa prolungata siccità”, aggiunge Sicolo, “nemmeno l’olivicoltura sarà risparmiata, perché le piante d’olivo già stanno risentendo della mancanza di acqua e dell’impossibilità, in moltissime zone della Puglia, di effettuare almeno le irrigazioni di soccorso. È una situazione, questa, aggravata dall’inerzia dei consorzi di bonifica commissariati, i quali in tutti questi anni non hanno approntato piani, programmazioni, progetti e azioni per affrontare strutturalmente il problema idrico-irriguo e l’insufficiente dotazione di strutture e tecnologie per il risparmio e il riuso dell’acqua.
CIA Agricoltori Italiani di Puglia chiede da tempo un piano di interventi per l’autosufficienza idrico-irrigua della Puglia, per garantire agli agricoltori pugliesi l’acqua necessaria per le diverse colture e per ridurre gli sprechi che compromettono il già insufficiente apporto di acqua. CIA Puglia ritiene che non sia più rinviabile la realizzazione di invasi e nuove infrastrutture che migliorino l’apporto idrico a disposizione dell’agricoltura regionale, oggi fortemente condizionato da un insufficiente e arcaico sistema di emungimento dai pozzi e, in gran parte della regione, da una forte dipendenza dalle regioni limitrofe. CIA Puglia chiede che siano potenziati gli impianti di depurazione per l’uso irriguo delle acque reflue e il finanziamento di sistemi dotati di innovative tecnologie di irrigazione che ottimizzino la fornitura idrica. È necessario, inoltre, potenziare le infrastrutture già esistenti, per renderle in grado di ridurre gli sprechi e recuperare quanta più acqua possibile. Si deve, infine, investire sull’innovazione tecnologica, in modo da assicurare sempre più il risparmio idrico, rendere più efficienti gli impianti e garantire agli agricoltori il necessario apporto idrico a prezzi equi e sostenibili.
fonte: comunicato stampa