L’Autorità idrica Pugliese (AIP) ha deliberato nei giorni scorsi, che l’acqua e la sua gestione restano pubbliche.
La gestione del servizio idrico integrato dal 2026 sarà svolto da una realtà interamente pubblica e partecipata dagli enti locali.
L’in house ha prevalso, rispondendo meglio di altre soluzioni agli indicatori di convenienza, efficacia, efficienza e sostenibilità economico-finanziaria: è in grado di garantire – secondo le risultanze tecniche poste alla base della decisione – soluzioni soddisfacenti in termini di qualità ed universalità del servizio, rispetto ad altre forme di gestione miste o aperte al mercato.
Un iter che per completarsi richiede la cessione ai Comuni di una parte (il 20%) delle azioni di Acquedotto Pugliese (AQP), attualmente detenute (al 100%) dalla Regione Puglia. Questo passaggio é indispensabile per rispettare i presupposti della gestione in house e preservare la totale natura pubblica di Acquedotto Pugliese (AQP).
Ricordiamo che con legge dello Stato Acquedotto Pugliese è stata dichiarata società di rilevanza strategica per l’interesse nazionale, unico acquedotto in Italia, prevedendo che uno dei componenti dell’organo di amministrazione ed uno dell’organo di controllo siano designati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le società “in house”.
Una società è considerata in house se è stata costituita da uno o più enti pubblici per fornire servizi pubblici, se solo gli stessi enti sono azionisti, e se svolge principalmente attività a beneficio degli enti partecipanti, con controlli gestionali simili a quelli esercitati dagli enti pubblici.
Perché una società sia considerata in house, devono essere presenti contemporaneamente tre requisiti:
- il capitale sociale deve essere interamente detenuto da enti pubblici che forniscono servizi pubblici, e lo statuto deve vietare la cessione di azioni a privati;
- la società deve svolgere principalmente attività a favore degli enti partecipanti, con eventuali attività accessorie che non hanno un impatto significativo sul mercato;
- la gestione deve essere sottoposta a controlli statutari simili a quelli esercitati dagli enti pubblici sui propri uffici.
Le dichiarazioni
“Abbiamo ascoltato le comunità e, guardando al loro benessere e dopo un’attenta analisi – spiega il Presidente dell’Autorità idrica Pugliese, Toni Matarrelli – abbiamo deciso che l’affidamento in house offrisse maggiori benefici non solo dal punto di vista economico, ma anche rispetto alla qualità del servizio, all’efficienza e all’impiego ottimale delle risorse pubbliche, nella gestione di uno dei più complessi ed estesi ambiti territoriali ottimali in Italia, con oltre 4 milioni di cittadini serviti. Con questa scelta, garantiremo anche la piena partecipazione dei cittadini pugliesi – attraverso l’elezione dei propri rappresentanti – ai processi decisionali e di controllo del soggetto che gestirà il bene più prezioso in dono all’umanità. Ora possiamo individuare il gestore e, previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa, disporre entro giugno del prossimo anno l’affidamento del servizio idrico integrato”.
“Sono qui per rivendicare il risultato politico forse più importante di questi ultimi anni: cioè aver messo definitivamente in sicurezza l’acqua pubblica, non più – sottolinea il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – solo come principio, ma anche come organizzazione strategica. Ci siamo riusciti anche grazie all’accordo raggiunto con il Governo: sia la presidente del Consiglio Meloni che il ministro Fitto si sono convinti che la nostra opinione era corretta e hanno sostenuto la nostra scelta. Non ci sarei riuscito se non avessi potuto contare sul più grande ed efficiente acquedotto d’Europa e non avessi avuto l’organizzazione dei comuni per la gestione strategica dell’acqua. Oggi Aqp è un’azienda strategica italiana che continua a garantire una gestione pubblica del servizio idrico. Questi sono gli auguri di Natale più importanti che posso rivolgere a tutti i pugliesi: avere dimostrato, in un’epoca non facile, che tutto ciò che tanti anni fa fu condensato nel referendum sull’acqua pubblica, la Regione Puglia lo ha realizzato sul serio. É una cosa della quale sono molto orgoglioso”.
“La soluzione in house era e si è rivelata – conclude il Presidente di Acquedotto Pugliese, Domenico Laforgia – la scelta migliore per il territorio e le comunità. Il riconoscimento del Governo, che ringrazio, sull’importanza strategica nazionale di AQP come azienda e non solo come infrastruttura, valorizza inoltre la buona gestione dell’acqua in Puglia da parte del pubblico, sfatando il mito secondo cui un privato è a prescindere più efficiente. Lo schema Regione-AIP-AQP funziona”.