L’edicola votiva

Quanto volte passeggiando nel centro storico possiamo scoprire piccole “opere d’arte” che a volte passano inosservate: parliamo delle “edicole votive”. Sono costruzioni incastonate nelle facciate delle case e nelle mura di cinta, decorate da immagini sacre, statue, e in alcuni casi da affreschi di pregevole fattura. Il termine edicola deriva dal latino aedicula, diminutivo di “aedes” “tempio” un piccolo tempietto che ospitava la statua della divinità. Il ruolo principale di questi “piccoli templi” era di proteggere il luogo su cui erano edificati come le porte di accesso di una città, una casa oppure un terreno. Con l’affermarsi del cristianesimo nelle edicole vennero collocate le figure dei Martiri e dei Santi. In seguito la Madonna divenne la figura più adorata della devozione popolare. Le edicole votive venivano costruite anche a protezione, per ottenere un aiuto nelle difficoltà quotidiane, in ricordo di un avvenimento, in memoria di un evento  o per adempimento di un voto o grazia ricevuta, ma anche per semplice ornamento o decorazione.

Le edicole votive possono essere distinte in:

  • a cappella. E’ un piccolo edificio che, oltre ad alloggiare sulla parete di fondo l’Immagine Sacra che vi si venera, comprende anche un piccolo spazio dove può essere accolta qualche persona e, non di rado, è munita anche di un piccolo altare.
  • a vela. Anche questa si presenta come costruzione a sé stante, ma costituita solo da un muro per lo più terminante con un timpano di coronamento, e nel quale è allocata una piccola nicchia contenente l’immagine Sacra.
  • a nicchia. Realizzata da un incasso, di una nicchia per l’appunto, che può avere forme diverse, ricavato per lo più in pareti di abitazioni, ma anche, lungo le strade, in muri a contenimento del terreno, come ancora in quelli di edifici pubblici.

Per quanto riguarda i supporti delle raffigurazioni e le tecniche pittoriche, dominavano nelle edicole antiche, quelle eseguite come dipinto murario; in queste, anche dove sono state collocate altre immagini più recenti quali stampe o piccole statuette, sotto lo ‘scialbo’ di calce che le ricopre non è difficile intravedere le tracce più o meno evidenti dell’iniziale dipinto murale. Più recenti sono le immagini in ceramica o in terracotta che, per la loro peculiarità di conservare nel tempo inalterati i colori, si imposero soprattutto nel XIX secolo: questi materiali, ancora oggi, vengono utilizzati nelle nuove costruzioni. Più rare sono le edicole con l’immagine sacra realizzata su tela o carta, materiali che non si prestavano all’esterno, ma nelle edicole a cappella o in quelle a riparo all’interno dell’edificio o, lungo le strade, sotto passaggi voltati. Interessanti sono, poi, le cornici a stucco che possono essere più o meno elaborate (con presenza di elementi floreali, ricci, conchiglie) a seconda del periodo in cui furono realizzate, ma anche della disponibilità economica del loro committente e della abilità acquisita dagli stuccatori.