
Terribile e surreale quanto accaduto poco prima dell’inizio di Catanzaro-Foggia. Un giovane funzionario di polizia in servizio allo stadio “Ceravolo” è stato colto da un grave malore proprio durante l’ingresso dei 270 tifosi rossoneri giunti in Calabria. Il malcapitato è crollato a terra mentre chiacchierava tranquillamente con colleghi e tifosi pugliesi ed è stato immediatamente soccorso da questi ultimi, venendo poi trasportato d’urgenza all’ospedale di Cosenza, dov’è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. La tifoseria organizzata foggiana è entrata nello stadio al 25′ del primo tempo, senza esibire i consueti striscioni e mantenendo un silenzio surreale. La notizia è poi rimbalzata in tutti gli altri settori, ed anche la curva occupata dai tifosi catanzaresi ha deciso di restare in silenzio per rispetto del funzionario di Stato in piena lotta fra la vita e la morte. Il match, vinto dai padroni di casa, è proseguito in un’atmosfera agghiacciante. Il commissario, in servizio a Catanzaro da qualche anno, sta ricevendo numerosissimi messaggi di stima sui social e non solo. Queste le parole del dg del Catanzaro Foresti in merito all’accaduto: “Siamo vicini alla questura ed a questo ragazzo che spero possa riuscire a lottare contro quello che gli è capitato. Il calcio conta poco in questi casi, noi come società e come persone ci teniamo a star vicini a lui per quanto successo. Mi sembra giusto parlare degli ultras, tutti parlano di loro solo in situazioni negative, ma oggi i tifosi del Foggia sono stati eccezionali a livello umano. Quando si incarnano i giusti valori del mondo ultrà accade questo, onore a loro ed ai nostri tifosi, che appena hanno subito hanno fatto ciò che andava fatto. Il secondo tempo si è giocato in maniera surreale, inizialmente non capivamo questo silenzio assordante, ma poi ci hanno comunicato tutto. Vicini alla famiglia di questo ragazzo, la curva del Foggia avrebbe meritato di essere applaudita a fine partita da tutti i calciatori, ma erano inconsapevoli dell’accaduto. Questa cosa rimarrà nel cuore di tutti, è giusto ricordarli per le cose buone che fanno, senza puntargli sempre il dito contro.
A livello umano il mondo ultras non ha eguali”.