È stato ed è tuttora una colonna portante della cultura di Capitanata. Remo Fuiano, ex docente del liceo scientifico Marconi di Foggia, ci ha lasciati da tempo ma continua a vivere e soprattutto a dettare insegnamenti grazie al figlio Nicola Fuiano, stimato medico, che ha raccolto quelli che erano i manoscritti e le lezioni dell’illustre padre e li ha pubblicati grazie alle Edizioni del Rosone di Falina e Marida Marasca.
Nell’auditorium dedicato alla professoressa Renata De Michele, Fuiano ha ricordato il padre – cultore di Dante, ma anche di Foscolo, Manzoni, De Filippo e degli altri grandi autori italiani e latini – proprio durante il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Un evento avvincente, che ha visto le testimonianze di ex allievi del professor Fuiano, ora affermati professionisti grazie anche ai suoi insegnamenti.
Entusiasta la dirigente scolastica del Marconi, Piera Fattibene: “Quando il figlio ci ha proposto di presentare questa ultima fatica editoriale postuma del padre – ha detto – non abbiamo esitato un attimo, perché l’opera che si intitola ‘Per mano con l’Alighieri’ è dedicata a Dante, ma soprattutto perché Remo Fuiano è stato un docente del nostro istituto ed è rimasto nel cuore e nei pensieri di chi lo ha conosciuto personalmente, ma anche indirettamente. Un baluardo della cultura di Capitanata ed un orgoglio per il liceo Marconi”.
Ad organizzare l’evento Marina d’Errico, direttrice del dipartimento di lettere del liceo foggiano: “Fuiano ha dato tanto alla sua ex scuola e alle altre in cui ha insegnato, quindi la concomitanza della presentazione del suo libro con Dantedì ha rappresentato un’occasione ghiotta per tutti noi, anche perché cerchiamo sempre di coinvolgere i nostri alunni quando si tratta di parlare di Dante Alighieri”.
“Se il sommo poeta dal 1265 ad oggi è ancora presente nelle vite degli italiani, chi ha contribuito alla divulgazione dei suoi scritti come il professor Fuiano, merita grande rispetto – ha dichiarato il dirigente scolastico dell’istitito Fiani-Leccisotti di Torremaggiore, Carmine Collina, autore della prefazione del libro – perché oltre a fornire un immenso contributo alla divulgazione letteraria italiana, è anche testimonianza dell’impegno civile di tanti docenti, che sono stati e sono anche maestri di vita. Dante ha un rapporto transgenerazionale con i giovani di tutte le epoche, poiché il suo linguaggio e le sue capacità comunicative sono così efficaci da entrare nei cuori di tutti”.
Infine il ricordo di una docente in pensione, Marisa Bizzarro, che fu alunna di Fuiano: “Non dimenticherò mai i suoi modi di fare: entrava in aula dopo aver percorso a passo svelto il tratto che porta dalla stazione ferroviaria al liceo, ma per nulla trafelato, imponeva immediatamente la sua personalità forte. Quando il professor Fuiano ci rivolgeva la parola, sapevamo che sarebbe stato difficile arrivare al suo livello. Spesso appariva austero, durante le interrogazioni conosceva i testi a memoria e non aveva alcun bisogno di leggere. Chiedeva e dava rispetto e non tollerava sotterfugi. In realtà, conoscendolo fuori dalle mura della scuola, scoprimmo che celava un carattere amabile e umano, che il suo ruolo di educatore gli imponeva di nascondere durante le ore di lezione. Per noi è stato un esempio di cultura e razionalità”.