13 ottobre 2024 – 20 ottobre 2024.
Sono passati sette giorni. Sette giorni che sembrano un’eternità, se pensiamo a quanto accaduto dal momento del tragico incidente nel quale Gaetano, Michele e Samuel hanno perso la vita.
Una città sospesa per una settimana, tra il dolore per quanto successo e la speranza che gli altri due ragazzi coinvolti nell’incidente, Samuele e Matteo, possano presto lasciare alle spalle questo incubo.
Parlare di dramma cittadino è sicuramente riduttivo, perché gli attestati di vicinanza giunti in questi giorni da ogni parte d’Italia e la partecipazione di tantissime tifoserie “in presenza” per le esequie tenutesi giovedì allo Zaccheria, hanno lasciato nettamente trasparire come questo accadimento abbia coinvolto tutta l’Italia calcistica e non solo, vista la miriade di testimonianze giunte, anche da sostenitori di altri sport.
La vicinanza costante della città di Potenza e dei propri tifosi in questi giorni è stata commovente, verso le famiglie interessate dalla tragedia e verso la delegazione dei nostri tifosi, encomiabile e quotidianamente presente in Basilicata.
Lo “Zaccheria” teatro solo poche ore fa della commemorazione delle tre giovani vittime, tornerà a ricoprire la sua storica a tradizionale funzione, ospitando un evento sportivo.
La partita di oggi, però, assume un significato profondamente diverso dal solito. Non sarà solo una sfida sportiva, ma un momento di raccoglimento e di ricordo. I calciatori, i tifosi e tutti i presenti allo stadio, anche per dare il proprio contributo di solidarietà, porteranno nel cuore il peso di questa tragedia, cercando di trasformare il dolore in forza e speranza.
Certo, sarebbe stato più significativo veder presente anche la tifoseria ospite per chiudere il cerchio nel migliore dei modi, permettendo alla parte sana di questo mondo, che ne costituisce la stragrande maggioranza, di sbandierare i propri ideali.
In questo contesto il calcio diventa un linguaggio universale, capace di comunicare emozioni profonde e di unire le persone.
Il calcio, spesso accusato di essere uno sport violento e divisivo, si è rivelato ancora una volta un potente strumento di unione. In questo momento di lutto, le rivalità vengono messe da parte e lasciano spazio alla solidarietà e alla commozione. I tifosi di squadre diverse, anche appartenenti a tifoserie storicamente rivali, si sono uniti in un unico grande abbraccio, dimostrando che lo sport può essere molto più di una semplice competizione.
Siamo sicuri che la squadra guidata da Capuano, visibilmente provato come il presidente Canonico e tutto lo staff, proverà a regalare una piccola goccia di “gioia” alla città di Foggia, dopo tanto dolore, soprattutto per rendere omaggio a chi non c’è più e per attestare, a modo proprio, la vicinanza a chi è rimasto e porterà per sempre nel cuore le tre vittime.
In questo momento di lutto, il calcio passa in secondo piano. Eppure, siamo sicuri che Gaetano, Michele e Samuel avrebbero voluto vedere la loro squadra lottare sul campo. Per questo motivo, pur con il cuore pesante, proveremo a descrivere brevemente quello che potremmo vedere in campo, come un piccolo omaggio alla loro passione.
Se fosse il caso di giocare oppure no, non sta a noi stabilirlo, le opinioni sono differenti, alla fine non possiamo che prendere atto di quanto deciso da chi preposto a queste difficili scelte.
Il Foggia, come detto, cercherà senza dubbio di portare a casa i tre punti, contro uno degli avversari più ostici del girone, che da tre partite sta cogliendo l’intera posta in palio e si trova nelle zone nobili della classifica.
I rossoneri, dopo aver raccolto quattro punti nelle ultime due partite, sono alla ricerca di continuità nei risultati. Per ottenere ciò, servirà una prestazione energica, dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale.
Affrontare una sfida così complessa, avrà senza dubbio un peso enorme a livello emotivo. I ragazzi di Capuano dovranno sicuramente fare i conti inizialmente con il “forzato ritorno alla normalità” ma avranno il supporto dei tre angeli custodi che d’ora in poi canteranno, e ancor più a squarciagola, per loro.