60 anni fa si giocò la partita che rappresenta per i Satanelli lo spartiacque tra l’anonimato e la visibilità nazionale: Udinese-Foggia 2-7, un’impresa che mise i rossoneri di Pugliese e Rosa Rosa prepotentemente sotto i riflettori. Viene ricordata per lo straordinario risultato conseguito in trasferta (triplette di Nocera e Oltramari e autorete di Gigante) e perché i gol rossoneri li incassò il giovane portiere friulano Dino Zoff.
Era il 28 ottobre 1962, settima giornata d’andata del campionato di serie B 1962/63. Il Foggia neopromosso in serie B arrivò alla partita in Friuli da capolista, in condominio con il Cosenza, dopo quattro vittorie consecutive. La squadra di don Oronzo Pugliese si era già fatta notare per un successo esterno a Monza (3-2) e altre due vittorie successive in casa contro Como e Pro Patria e per essere il miglior attacco della serie cadetta. La partita fu giocata al vecchio stadio “Moretti”, sotto la pioggia, su un terreno pesante. La formazione guidata dal futuro Mago di Turi giocò in modo semplice, ordinato e con una grande organizzazione. Il segreto era evitare le cose complicate, giocare la palla con non più di due tocchi e puntare subito senza fronzoli alla porta avversaria. Quel giorno andò tutto per il verso giusto: su dieci tiri, sette finirono alle spalle del portiere bianconero. Dopo mezzora dall’inizio della gara, i ragazzi terribili di Pugliese vincevano già 3-0 (doppietta di Oltramari e autorete di Gigante). L’Udinese accorciò le distanze con Manganotto a una manciata di minuti dall’intervallo. Nella ripresa la musica non cambiò e gli scatenati rossoneri andarono a segno ancora con Oltramari e Nocera (rigore). I bianconeri friulani segnarono ancora con Selmosson su rigore, ma poi arrivò la doppietta di Nocera a fissare il risultato finale. Il Foggia balzò in testa, solitario, alla classifica con 11 punti e Nocera divenne leader dei cannonieri con 8 gol in 7 partite.
La notizia della strepitosa impresa dell’undici di Pugliese rimbalzò a Foggia tramite “Tutto il calcio minuto per minuto”. Ricordo che ero un ragazzino e frequentavo le elementari. Abitavo in via Manzoni a Foggia e il balcone di casa affacciava proprio di fronte all’Epitaffio. Ascoltai i risultati attaccato ad una vecchia radio Telenfunken. Avevo l’abitudine di annotare i risultati delle partite di A e B su un foglietto e temevo molto quell’insidiosa trasferta a 800 chilometri da casa. I collegamenti radiofonici di “Tutto il calcio minuto per minuto” a quei tempi riguardavano quattro partite di serie A ed una di B a partire però dall’inizio dei secondi tempi. Il primo flash dai campi non collegati fece saltare da sedie e poltrone migliaia di tifosi rossoneri: Udinese 1 Foggia 5! Anch’io sobbalzai dalla sedia e corsi con il foglietto in mano a riferire la clamorosa notizia a mio padre che mi disse subito: “Hai sentito bene? Non è possibile. Sarà un errore”. Si seppe solo in serata che il primo tempo finì 3-1 e che nei primi tre minuti della ripresa gli scatenati rossoneri avevano portato a cinque i loro gol. Tanti, come mio padre, pensarono che si trattasse di un errore, tanto il risultato era clamoroso. Poiché allora non c’erano sistemi per verificare subito la notizia, si dovette aspettare con ansia i successivi aggiornamenti, che non arrivarono subito poiché l’andamento della trasmissione rimandò direttamente ai risultati finali. Ma quale errore, quale bluff, era tutto vero! Anzi, di più. Tutta Italia apprese dalla voce di Roberto Bortoluzzi i risultati finali in serie B: “a Udine, Foggia batte Udinese 7-2”. Chi non aveva assistito alla partita pensò a un infortunio o espulsione del portiere, tanto era sensazionale il risultato. In città si scatenò un grande entusiasmo e si parlò addirittura di serie A. Il presidente Domenico Rosa Rosa disse, forse solo per scaramanzia che il primo posto era solo provvisorio e parlare di promozione era prematuro.
La formazione di quella grande impresa dei Satanelli fu la seguente: Biondani, Bartoli, Corradi, Ghedini, Odling, Faleo, Oltramari, Gambino, Nocera, Lazzotti, Patino. Particolare curioso: in quella trasferta il Foggia fu seguito in aereo da 28 tifosi e per quasi tutti fu il battesimo del volo. Il viaggio fu avventuroso per le cattive condizioni metereologiche e l’aereo, diretto a Gorizia fu costretto a dirottare su Venezia. La goleada foggiana quell’anno non fu solo un episodio. La fabbrica del gol messa in piedi da mister Pugliese, alla fine fu con 56 reti, la migliore del torneo a pari merito con il Monza e Vittorio Nocera vinse la classifica cannonieri con 24 gol. A fine campionato il Foggia arrivò quinto con 43 punti, dietro le promosse Messina, Bari e Lazio e alle spalle del Brescia.