Lunedì 1 luglio 2024, ore 23.15 circa: Portogallo-Slovenia, ottavi di finale di EURO24.
Cristiano Ronaldo, uno dei bomber più prolifici nella storia del calcio, si presenta sul dischetto per realizzare il penalty concesso a seguito di un fallo subito da Diogo Jota, che potrebbe spianare la strada verso i quarti di finale degli Europei 2024 al suo Portogallo.
Siamo sul gong del primo tempo supplementare, CR7 prende la sua solita rincorsa, come fatto in tante altre occasioni, incrocia lo sguardo con Oblak e (BUM), scocca il suo destro che ormai è diventato una sentenza, vista la media realizzativa dal dischetto, superiore all’ottantacinque per cento.
Il portierone dell’Atletico Madrid, dopo aver già chiuso la porta in due occasioni nel corso della partita al bomber portoghese, battezza l’angolo giusto, si allunga e con la punta delle dita devia il pallone quel tanto che basta per gelare il sangue di tutti gli spettatori, portoghesi e non, fan e detrattori.
In quei secondi seguenti, Ronaldo avrà sicuramente visto scorrere davanti a sé quello che poteva essere e non è stato, con la sua solita esultanza, ormai diventata scontata in occasione dei tiri dagli undici metri, perché l’idolo di Funchal non falliva dal dischetto dal febbraio 2022, in occasione di un match di FA Cup con la maglia del Manchester United.
Il suo momento di trance sarà stato interrotto dal fischio finale del primo tempo supplementare… in quegli istanti Ronaldo avrà avvertito l’onta di un errore imperdonabile, che avrebbe potuto significare eliminazione, addio alla Nazionale del proprio paese e ultima partita disputata in una competizione per squadre nazionali.
E allora ecco il crollo psicologico, con le lacrime inconsolabili e i compagni alla ricerca delle parole giuste per risollevare lo spirito del trentanovenne campione e guerriero, mai apparso così affranto e in difficoltà come in questa situazione.
Pronti-via, si ricomincia, ma la partita sembra ormai destinata ai calci di rigore, si, ancora i calci di rigore, ai quali CR7 non potrà sottrarsi, da buon paladino e capitano di una Nazione.
Ma andiamo al minuto centoquindici, a cinque minuti dalla fine dei supplementari.
A seguito dell’errore del quarantunenne Pepe, amico di sangue e compagno di mille battaglie, che regala, goffamente, sul piatto d’argento a Sesko il match point, Ronaldo avrà avvertito ancora una volta quella sensazione di paura, aggravata da uno stato di impotenza.
L’attaccante sloveno, che gioca nel campionato tedesco con la maglia del Lipsia, si invola tutto solo verso la porta ma si lascia incantare da Diogo Costa che salva il risultato, regalando una “seconda vita” alla Seleção das Quinas.
Terminano i supplementari e si va ai rigori: inizia la Slovenia, con Ilicic, si, Ilicic il “professore” ex Atalanta.
Diogo Costa in serata di grazia ipnotizza lo sloveno e para.
Tocca al Portogallo: ….. sul dischetto lui, per primo. Cristiano prende il pallone, lo sistema a terra, stessa rincorsa di prima, guarda Oblak e calcia il rigore quasi con fare furtivo, senza quella spavalderia giustificata dalla sua infallibilità.
La palla entra a fil di palo, lui abbozza un’esultanza che si interrompe quando congiunge le mani a chiedere scusa ai suoi tifosi ma indirettamente anche a tutti i presenti, a causa del suo essere ossessivamente autocritico.
I rigori successivi vedranno un Diogo Costa superlativo, neutralizzare altri due tentativi degli sloveni dal dischetto mentre i compagni del portoghese, Bruno Fernandes e Bernardo Silva, realizzeranno regalando al Portogallo il passaggio del turno e i quarti contro la Francia.
Per Ronaldo ci sarà dunque l’occasione per riscattarsi e soprattutto per vestire ancora una volta la maglia della sua Nazionale, magari con meno sofferenza.
Foto tratta dal sito rtl.it