L’opinione di Biagio Porricelli. Il Prefetto sventola bandiera bianca

Il Prefetto Valiante ha decretato la disputa della gara Foggia-Taranto del 6 gennaio in assenza di spettatori.

Nel testo del provvedimento si legge che lo stesso è stato preso in considerazione sia della atavica accesa rivalità sussistente tra le due tifoserie antagoniste… e per lo stato di tensione che serpeggia nella tifoseria locale e che risulta acuito a causa della perdurante precaria situazione tecnica della società di calcio del Foggia nonché dell’adozione da parte delle Autorità competenti dei plurimi provvedimenti di rigore (arresti domiciliari e DASPO) nei confronti dei facinorosi foggiani individuati quali responsabili degli incidenti accaduti in occasione del predetto incontro Taranto-Foggia del settembre u.s. e del successivo incontro Casertana-Foggia del 4 dicembre u.s..

A queste motivazioni, il Prefetto aggiunge i timori derivanti dal rinvenimento presso lo stadio Comunale P. Zaccheria di Foggia, sulla recinzione del settore della Curva Nord, di uno striscione dal contenuto fortemente oppositivo recante la frase “PER LE VOSTRE INCAPACITÀ IL CAPRO ESPIATORIO SONO SEMPRE GLI ULTRAS. MERDE”.

Tale striscione, sempre nella ricostruzione del dott. Valiante, è una riprova del clima di tensione e fibrillazione che sussiste negli ambienti ultras della tifoseria locale e che fa temere seri rischi per la tenuta dell’ordine e sicurezza pubblica soprattutto in occasione della partita di calcio in esame in considerazione della forte ostilità tra le due tifoserie antagoniste.

Se queste sono le motivazioni addotte per la quinta serrata stagionale dello Zaccheria, la terza disposta dal rappresentante sul territorio del Governo, viene spontaneo chiedersi quale sia la funzione effettivamente svolta da Prefetto e Questore.

I cittadini di Foggia si aspettano che chi è deputato alla gestione dell’ordine pubblico sia in grado di garantire tanto l’incolumità degli spettatori che la loro partecipazione agli eventi.

Se la risposta delle autorità preposte è la chiusura sistematica dello stadio a cosa serve la loro costosa presenza?

Dalle parole del Prefetto traspare, invece, la resa senza condizioni dello Stato che si dichiara incapace di svolgere il proprio ruolo di garante dell’ordinato svolgimento di attività del tutto lecite (assistere a un incontro di calcio) a causa di ipotetici rischi genericamente descritti nella lacunosa e pavida ordinanza di ieri.

Alla base di questa attività di rappresaglia – tale è il termine sinteticamente corretto – nei confronti di una collettività onesta e rispettosa delle regole vi sono gli accadimenti di Taranto e Caserta.

In entrambe le circostanze, tuttavia, proprio i Prefetti di queste due piazze hanno consentito la trasferta della tifoseria ospite pur in presenza, per usare le parole di Valiante, della forte ostilità tra le due tifoserie antagoniste.

Sarebbe stato sufficiente il solo divieto di acquisto dei tagliandi per i residenti nella provincia di Foggia per evitare problemi, così come accaduto innumerevoli altre volte.

A Taranto, poi, è ancora in corso l’indagine per l’accertamento delle responsabilità di chi ha consentito lo stoccaggio di materiale infiammabile in un luogo aperto al pubblico senza i necessari apprestamenti previsti dalle norme di legge.

Inoltre, la vendita dei tagliandi per la tifoseria ospite, tanto allo Iacovone che al Pinto, è stata abbinata all’utilizzo della Supporter card. Le autorità hanno a disposizione, quindi, le generalità complete, i documenti e la foto di chi ha partecipato alle trasferte. Fra questi, e solo fra questi, sono compresi i responsabili degli incidenti.

Perché non restringere solo a questo ristretto numero di persone delle limitazioni cautelative che, invece, sono state applicate alla totalità dei cittadini?

È il caso di ricordare quanto scritto dal Giudice Annamaria Abbruzzese nell’accogliere la richiesta di sospensiva del provvedimento preso a marzo dal Prefetto di Napoli in occasione dell’incontro di calcio fra il Napoli e l’Eintracht di Francoforte.

Pur in presenza di fattispecie diverse, il Tar Campania accolse il ricorso della società tedesca avverso il blocco alla vendita dei biglietti ai propri sostenitori.

Infatti, nel decreto il Giudice Abbruzzese sottolineava che la misura adottata dal Prefetto è “non adeguatamente motivata” e “non proporzionata”, perché esiste “la possibilità di contenere il paventato rischio con misure alternative e meno invasive“. Il “pericolo” per la sicurezza pubblica, si legge, “resta solo genericamente prospettato, ma di fatto, in assenza di ulteriori e concreti elementi predittivi, predicabile per tutti gli eventi sportivi del genere di quello che ne occupa e dunque non utilizzabile per la validazione di misure del genere di quella impugnata”.  

Questa strada, vista la risibilità delle argomentazioni addotte dal Prefetto di Foggia, può e deve essere percorsa anche qui ed è auspicabile che il Calcio Foggia 1920 lo faccia.

Anche dalle istituzioni locali, Comune e Provincia, è lecito attendersi un atteggiamento più incisivo a tutela dei cittadini.

La Sindaca Episcopo, ad esempio, diffonde un comunicato sull’argomento il cui incipit è “le Ordinanze delle Autorità competenti vanno rispettate perché motivate da ragioni di ordine pubblico e sicurezza”.

Nessuno mette in dubbio questo principio.

La richiesta dei foggiani non è una ribellione che miri a non rispettare le disposizioni, ma una rivisitazione dei provvedimenti che contempli la salvaguardia dell’ordine pubblico e l’esercizio dei diritti sanciti dalla Costituzione.

D’altronde, proprio la Sindaca ha evidenziato che festeggiare la vigilia del Natale nelle strade del centro non implichi necessariamente l’indecente spettacolo dei rifiuti abbandonati il giorno dopo.

Maria Aida Episcopo avrebbe potuto emulare il Prefetto chiudendo gli esercizi pubblici il 24, invece ha scelto di organizzare la tempestiva pulizia di vie e piazze per non penalizzare i suoi concittadini.

È troppo chiedere altrettanta capacità a Prefetto e Questore?

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