Venerdì allo Zac si sono incontrate due squadre con un singolare elemento in comune: entrambe sono state allestite a fine agosto. Il Foggia, per scelta aziendale, ha atteso il termine della vicenda dei ricorsi dopo aver perso la doppia finale Playoff col Lecco, la Casertana ha fatto altrettanto in quanto ripescata dalla Serie D.
A prescindere dalla gara e dal risultato, le posizioni di classifica a tre giornate dal termine del campionato evidenziano un significativo divario fra le due con la matricola Casertana saldamente al quarto posto e il Foggia fuori dai playoff, anche se ancora in gioco per uno degli ultimi slot.
Per i Satanelli questa rischia di essere la peggiore stagione degli ultimi anni, persino dietro il piazzamento del 2015 quando raggiunsero il settimo posto nonostante la penalizzazione di un punto per il ritardo nei pagamenti ai tesserati.
Altri tempi, altri problemi, ma risultati migliori.
Dopo la contestata direzione arbitrale di venerdì, accompagnata – a dirla tutta – anche dal ritorno di forti critiche all’operato di mister Cudini, l’umore della piazza, anche di chi si era lanciato in valutazioni eccessivamente ottimistiche sulla possibilità di bissare il cammino dello scorso anno, è tornato su toni più dimessi.
Le tre residue giornate serviranno ad evitare l’onta di un girone di ritorno che, nonostante il mercato di riparazione, segni un arretramento rispetto a quello di andata.
Il campo si usa dire che sia il giudice supremo.
Aggiungerei che è anche spietato, poco incline a fare sconti.
A Potenza c’è l’ultima chiamata per ridare un minimo di prospettiva al deludente percorso dei rossoneri. Non va sprecata.
Ultima considerazione.
Fra le tante cose brutte di Foggia – Casertana, annotiamo anche il lancio dal sotto tribuna di una bottiglietta che ha colpito l’arbitro.
Se da questo episodio dovesse scaturire qualche conseguenza, mi auguro che la società persegua civilmente l’autore del gesto così come ha fatto per i gravi accadimenti di cui si sta occupando la Direzione Distrettuale Antimafia.
Questo campionato non passerà alla storia per il risultato sportivo, ma potrebbe anche recuperare una propria dignità segnando la fine dell’impunità per chi sporca una passione collettiva con atti che non vanno più tollerati.
Denunciare chi delinque, dagli estorsori ai lanciatori di bottiglie, è titolo di merito che qui vale ancor più di un playoff.