L’analisi del match: Foggia, tre punti d’oro, in attesa di tempi migliori

Tre punti: questo era quello che si chiedeva a mister Zauri, arrivato da poche ore in città, e alla squadra, che sarebbe arrivata alla partita di ieri falcidiata da infortuni e squalifiche.

Tre punti alla fine arrivati, che servono a risollevare il morale di una squadra e di una piazza, tormentata da quanto accaduto dentro e fuori dal campo, in questo primo scorcio di campionato.

Un Foggia che si presenta con il 4-3-3, che probabilmente sarà l’assetto base adottato da Zauri, con Perina tra i pali, Zunno nell’inedito ruolo di esterno destro difensivo, con Vezzoni suo alter-ego a sinistra, non certo due “terzini” di professione.
A centrocampo riconfermato il giovane Pazienza, affiancato da un Mazzocco sempre più importante nell’economia della squadra e da un ritrovato Da Riva, che quando acquisirà continuità d’impiego, diventerà anch’egli indispensabile.
In avanti la sorpresa Sarr, con Orlando preferito inizialmente a Emmausso.
L’ex attaccante del Messina al momento risulta la nota più stonata dopo un avvio di campionato promettente, un equivoco tecnico e tattico che in un modo o nell’altro andrà risolto a gennaio. Verrebbe da dire: “Lascia o raddoppia?”.
In definitiva, un Foggia abbastanza rivoluzionato rispetto al solito e non solo a causa delle essenze.

Passando alla gara, si può parlare di un primo tempo abbastanza equilibrato, che ha visto il Foggia avere un leggero predominio, dettato dalla voglia di fare propria la partita, che si sblocca grazie ad un’iniziativa di Millico, sul quale il portiere della Juventus Next Gen non è impeccabile, tanto da fornire ad un reattivo Orlando, l’assist per il gol partita.
La Juventus Next Gen non effettua pressing e lascia l’iniziativa al Foggia per tutta la prima frazione di gioco.
Nel secondo tempo, con la complicità dell’ormai consueto calo atletico dei rossoneri, si assiste alla reazione della Juventus Next Gen, che palesa però evidenti limiti nello sviluppo della manovra, dimostrandosi una squadra costituita da alcune buone individualità ma dalla scarsa amalgama, frutto probabilmente dei continui stravolgimenti di formazione. Alla base di questa ragioni, la classifica deficitaria che lascia presagire importanti riflessioni sulla guida tecnica.

Tra gli spunti tattici messi in mostra da Zauri in questo esordio sulla panchina del Foggia, si è potuto notare un Pazienza che spesso arretrava in mezzo ai due centrali di difesa per “fare gioco” e un Mazzocco, come detto, abbastanza intraprendente, anche in fase offensiva.
In alcune occasioni, si è visto l’ex centrocampista dell’Avellino inserirsi in area per sfruttare i propri muscoli e centimetri, a supporto del reparto avanzato rossonero. In avanti Sarr si è messo senz’altro in mostra per l’impegno, anche se spesso è risultato un po’ “arruffone” e impreciso negli appoggi, facendosi a volte anticipare dai difensori avversari.

Una menzione va fatta anche per Zunno, non foss’altro per l’abnegazione mostrata nel ricoprire un ruolo non suo, nel quale ha dovuto prestare più attenzione alla fase difensiva che a quella offensiva.

A fine partita si può indubbiamente essere contenti per i tre punti, obiettivo di primaria importanza in questa gara, ma anche per l’atteggiamento avuto dai ragazzi in campo, che hanno dimostrato di volere a tutti i costi la vittoria, ne è testimonianza la fotografia di fine partita, con molti rossoneri stremati a terra.

Venerdì sarà di nuovo tempo di scendere in campo, ancora allo “Zaccheria”, che deve tornare ad essere il fortino di un tempo, in grado di garantire quel tesoretto di punti che fanno la differenza.
Avversario di turno la Casertana, reduce da una sconfitta e tre pari nelle ultime quattro giornate. Il Foggia ritroverà diverse pedine importanti, in quella che potrebbe essere l’occasione per cercare, oltre alla vittoria, anche un qualcosa di migliore sotto il profilo del gioco, ma se il bel gioco non dovesse arrivare…ce ne faremo una ragione.
L’importante sarà aggiungere altri tre punti al gruzzoletto, in attesa di tempi migliori.

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