Ancora una volta il Foggia delude le aspettative e crolla sotto i colpi di un avversario più organizzato e determinato. La sconfitta contro il Benevento è stata un vero e proprio calvario, una dimostrazione lampante dei limiti di una squadra che sembra incapace di trovare un equilibrio tattico.
Le fasi iniziali della partita sono state un monologo. Il Benevento ha dominato sin dai primi minuti, sfruttando le lacune difensive dei rossoneri e la totale assenza di un gioco corale. Il centrocampo è stato letteralmente annichilito, incapace di impostare l’azione e di fornire il giusto supporto alla difesa, con giocatori utilizzati in posizioni non proprio congeniali alle proprie caratteristiche.
La seconda rete del Benevento è la dimostrazione di come il 4-2-3-1, se non attuato con le distanze giuste, possa risultare un modulo fatale… per chi lo applica.
L’attacco, pur mostrando qualche sprazzo di individualità, è apparso sterile e impreciso. Emmausso, a tratti ingegnoso e a tratti inconcludente, ha rappresentato lo specchio di una squadra alla deriva. Il rigore fallito è stato l’ennesima dimostrazione di una mancanza di lucidità che sta caratterizzando la stagione del Foggia.
Ma la sconfitta non è solo frutto di una prestazione negativa. È il risultato di un progetto tecnico che sembra non decollare. La squadra appare disunita, priva di un’identità precisa. La sensazione è che si stia navigando a vista.
È ora di fare un serio esame di coscienza. Serve una svolta, un cambio di rotta radicale. Non bastano le belle giocate individuali, servono gioco di squadra, sacrificio e determinazione. Altrimenti il rischio è quello di scivolare sempre più in basso.
Questa sconfitta brucia, ma deve essere uno stimolo per reagire. La stagione è ancora lunga, ma se non si interviene subito il rischio è quello di compromettere seriamente l’obiettivo prefissato: essere protagonisti.
Il contenuto di questo REEL che mi è venuto in mente per esorcizzare il momento e che in queste ore sta spopolando è emblematico.
Siamo davanti ad un bivio: cambio modulo o… sarà troppo tardi.
È tempo di svegliarsi.