Ennesima partita conclusa tra l’insoddisfazione generale, caratterizzata da una serie di errori in fase di finalizzazione, che questa volta costa la panchina a mister Brambilla.
Il patron Canonico decide di allontanare l’allenatore di Vimercate, reo di non essere riuscito, in questi mesi, ad assicurare alla squadra un assetto tattico equilibrato.
A dire il vero ci sarebbe qualche appunto da fare sul “modus operandi” messo in atto in questa operazione del tutto legittima, ma “apparecchiata” da un maître dai modi poco ortodossi.
Far guidare la squadra ad un allenatore già esoneraro, per giunta con la scomoda presenza del proprio successore sugli spalti, non sembra essere stata un’operazione deontologicamente e umanamente corretta.
Ma veniamo alla partita, Brambilla manda il Foggia in campo con un centrocampista in più ma il risultato non sembra diverso, visto che l’assetto della squadra risulta per larghi tratti lo stesso delle precedenti partite.
Il Foggia subisce due reti nel primo tempo da un Giugliano che va a segno al primo tenativo, con un eurogol di De Rosa e subisce il raddoppio sugli sviluppi di un’azione di contropiede, sempre dallo stesso giocatore.
Questi sono solo due flash, che restano impressi nella pellicola del primo tempo, costellata di occasioni sciupate, colpi di testa fuori misura, conclusioni ciabattate, che lasciano capire ai presenti di essere nuovamente di fronte all’ennesima partita sciagurata.
Sul finire del primo tempo arriva la rete di Murano, con un colpevolissimo Barosi, autore di una clamorosa papera che fa rotolare beffardamente la palla in fondo alla rete del Giugliano.
Il secondo tempo è caratterizzato da una serie di esperimenti tattici, dettati più dalla disperazione che da altro, con il Foggia ancora e inesorabilmente afflitto da problemi di sterilità offensiva, aggravata da una manovra troppo farraginosa.
Inutile parlare di singoli, quando il collettivo non funziona. Nel finale c’è spazio anche per la ciliegina sulla torta: Ercolani viene espulso per doppia ammonizione e sarà assente nel prossimo match di Avellino.
La partita si conclude tra i fischi di un pubblico esausto e spazientito, che ha visto i rossoneri raccogliere solo un punto su nove allo “Zaccheria”, un tempo considerato il fortino dei Satanelli e diventato ultimamente troppo spesso terreno di conquista.
Da domani inizierà l’era Capuano, l’ex allenatore del Taranto avrà l’arduo compito di recuperare una stagione. Bisognerà sicuramente iniziare dalla ricerca di quell’equilibrio mai trovato in questo scorcio di stagione. Solo allora sarà possibile iniziare a pensare a qualcosa di più importante.
Dal canto suo, Capuano ha l’esperienza pregressa e le capacità necessarie per motivare e toccare le giuste corde di un gruppo tecnicamente valido ma ancora non maturo a livello di collettivo, che va recuperato prima di tutto sul piano psicologico.