Dal ritiro del Foggia ad Assisi. I tifosi sempre presenti. Ricordi, aneddoti e strane coincidenze.

I 31 gradi sul campo di allenamento di Costano – località a pochi chilometri da Assisi dove si svolge il ritiro precampionato del Foggia Calcio – si fanno sentire tutti. I calciatori sono schierati al centro del campo intorno a mister Cudini che assegna ad ognuno la posizione da tenere nello schema d’attacco che dovranno provare. Le indicazioni sono perentorie e dalla tribunetta da cui assistiamo all’allenamento si sentono benissimo i dettami del mister. Lo schema, palla a terra, viene ripetuto più volte fino a quando Cudini annuisce finalmente soddisfatto.

Sulla tribunetta una dozzina di tifosi a seguire quanto avviene in campo. Arrivano da Milano, Cuneo, Brescia i più fortunati dalla vicina Perugia. Come sempre l’affetto dei tifosi alla squadra non manca mai e si fa sentire.

Tanta curiosità per i nuovi arrivati e soprattutto per mister Cudini, cercando di capire dagli schemi proposti in allenamento quale sarà il gioco del Foggia 23/24.

Nessun accenno nelle chiacchierate tra tifosi alle vicende legate alla categoria in cui giocherà la squadra e tantomeno a quelle societarie. C’è troppa voglia di vedere rotolare il pallone sull’erba del campo e la categoria in cui si giocherà diventa quasi un dettaglio secondario.

Mister Cudini si avvicina alla tribunetta per osservare meglio la disposizione dei ragazzi sul campo. Si prova e si riprova lo schema d’attacco con Beretta, Schenetti, Peralta e Vitali a dialogare con rapidi scambi prima di finalizzare in gol. “Sarà una squadra propositiva” aveva dichiarato Cudini nella prima conferenza stampa di presentazione e così sembra essere dai primi allenamenti a cui assistiamo.

Visto di spalle, da qui, il mister mi ricorda Franco Mancini” dice qualcuno.

“Tin arraggion” conferma il gruppetto che gli sta intorno e inevitabilmente iniziano i ricordi e gli aneddoti sul Foggia del passato.

Una volta accompagnavo Franco ad un concerto in un paese della Basilicata in cui avrebbe suonato con il suo gruppo. Al ritorno, guidavo io perché lui era dietro a riposare. Ci fermarono i carabinieri per un controllo. Chiesero a Franco che lavoro facesse e si limitò a rispondere “faccio il portiere”, senza aggiungere altro. “In quale albergo ?” gli chiese il carabiniere che non lo aveva riconosciuto. “Al Cicolella di Foggia” gli rispose Franco senza battere ciglio. Dovetti intervenire io per spiegare chi era e che giocava nel Foggia altrimenti chissà per quanto altro tempo avrebbe continuato a inventarsi storie. Franco era accussì e come si divertiva poi a raccontarle” e il ricordo si interrompe all’improvviso per lasciare spazio ad un applauso per un intervento spettacolare di Cucchietti a deviare oltre la porta un bel tiro a giro di Schenetti.

Strane coincidenze!

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