Primo k.o. stagionale dei Satanelli sul campo del Taranto. Al di là del risultato, un classico 2-0, la prestazione dei ragazzi di Cudini non è stata negativa. Molte le attenuanti: dalle assenze per squalifica di tre pezzi da novanta della scorsa stagione (Garattoni, Frigerio e Beretta), all’esordio di quattro elementi (Tounkara, Carillo, Embalo e Vezzani) arrivati alla corte del mister marchigiano solo tre giorni prima dell’inizio della stagione. Sia chiaro, il Foggia è ancora in ritardo di preparazione e potrà essere valutato solo fra qualche settimana. La partita non ci è piaciuta: in tutta la gara, a parte le due reti, non c’è stato un solo tiro nello specchio della porta. Il Taranto, squadra più collaudata con in panca quella vecchia volpe di Eziolino Capuano, non ha fatto meglio dei rossoneri. Anzi, nel primo tempo l’undici foggiano è apparso più ordinato e con un gioco lineare anche se macchinoso, specie quando si avvicinava ai sedici metri. Cudini avrà molto da lavorare per realizzare la sua idea di calcio che prevede il 4-3-3 come modulo base, con qualche variante (4-3-1-2) che abbiamo già visto a Taranto. Ha destato perplessità l’esclusione dall’inizio di Diego Peralta, l’uomo più tecnico e talentuoso dei Satanelli. Il suo posto è stato preso dall’inizio della gara da Tounkara che è apparso ancora lento e a corto di preparazione, in difficoltà su un campo che a noi è parso non ideale per le sue caratteristiche. Peralta, subentratogli nella ripresa ha vivacizzato la manovra ma molte volte ha indugiato in improbabili dribbling invece di andare alla conclusione. Gli altri neo rossoneri non hanno demeritato: l’inedita coppia centrale Carillo-Marzupio è apparsa molto fisica ed efficace negli interventi anche se non è giudicabile per i sincronismi necessari al funzionamento della retroguardia. Distratti e fuori posizione sul secondo con l’attaccante tarantino Kanoute che ha potuto segnare indisturbato al centro della difesa foggiana. Sulla fascia destra ha esordito bene Salines che è stato diligente in fase difensiva nei compiti affidatogli. Quando si è spinto in avanti non si è perso in fronzoli ed ha crossato sempre anche se in modo non preciso. In porta ha destato perplessità Dalmasso, al terzo anno in rossonero, incerto nelle uscite alte nelle quali non ha fatto progressi rispetto al passato. Nella parte centrale del campo onesta partita di Di Noia, Marino e del giovane Vezzani, subentrato dopo 12 minuti all’infortunato Martini. Le note dolenti arrivano dalla prima linea dove Tonin ha deluso ancora una volta: l’attaccante si è fatto vedere in un paio di imprecise conclusioni di testa. Una manciata di minuti l’ha giocata anche Embalo che non ha inciso in alcun modo. Lui e gli altri nuovi arrivati sono chiamati a dare un contributo concreto alla squadra. Come detto, il Taranto, al di là dell’enfasi trasmessa da Capuano non ha impressionato assolutamente. Ha sfruttato le due occasioni capitategli ed è stato felice nelle sostituzioni.
Foto di Federico Antonellis