Il primo pallone rossonero della stagione 2024-25 è stato ufficialmente lanciato sul terreno di gioco. Martedì scorso il Foggia è sceso in campo contro lo Sporting Caccuri (Seconda Categoria calabrese) per quello che può essere considerato il primo test dei Satanelli del neo tecnico Massimo Brambilla. Un appuntamento dal tipico sapore estivo, come del resto il risultato finale (13-0), ma che ha permesso all’allenatore di iniziare ad osservare la squadra in azione e al tempo stesso ai tifosi di conoscere il loro nuovo timoniere.
Una curiosità inevitabile. Giorno dopo giorno, Brambilla continua a raccogliere l’entusiasmo sempre più crescente di un popolo che ha tutta l’intenzione di dimenticare al più presto l’amarezza della passata stagione. Un vero e proprio attestato di stima, figlio anche di un senso di stabilità generale che lui stesso è riuscito a trasmettere fin dai primi giorni della sua gestione: il vero tallone d’Achille dello scorso campionato. Un brusco ma dolce risveglio che sta già portando i primi effetti anche sul terreno incandescente di San Giovanni in Fiore: sede del ritiro del Foggia e delle fatiche dei suoi giocatori.
Un lavoro asfissiante, ma necessario per dare ulteriore forma a quelle fondamenta vitali per iniziare a delineare la vera identità del nuovo Foggia. L’unica forza motrice di una squadra che in questo campionato dovrà recitare, almeno nell’interpretazione della partita, un ruolo ben diverso dal recente passato. La visione calcistica propositiva di Brambilla ha già fatto breccia nei pensieri del popolo rossonero e la squadra che sta nascendo non fa altro che dare ulteriore forza a questa sensazione.
Un gruppo germogliato tra l’entusiasmo di un mercato che finora ha regalato gradite conferme (Alessandro Silvestro su tutti) e arrivi a dir poco stuzzicanti. Ultimo, ma solo per ordine cronologico, quello di Michele Emmausso: protagonista in terra calabrese con una sonora tripletta. Numeri che naturalmente lasciano il tempo che trovano, vista la caratura dello Sporting Caccuri, ma che hanno certamente ravvivato l’animo del popolo dello Zaccheria.
Insomma presupposti confortanti (soprattutto prudenti) che accompagneranno i tifosi in questa lunga vigilia di campionato. Un’attesa silenziosa, ma che inesorabilmente ogni tanto sarà stuzzicata da quel sogno di gloria sfiorato solo un anno fa. Ad oggi ovviamente si tratta solo di un desiderio figlio del cuore, ma che proprio il tecnico del Foggia ha saputo raggiungere più di una volta nella sua lunga vita da calciatore. Nello specifico sono state cinque le promozioni ottenute: una in Serie B con il Monza agli albori della sua carriera e ben quattro in A con Torino (due), Siena e Cagliari. Certo, pensieri audaci e ineluttabili di ogni tifoso, ma che non distolgono assolutamente il tecnico dal reale obiettivo che ogni giorno accompagna il duro lavoro della squadra: trovare se stessa. Un passaggio fondamentale per maturare forse un domani qualsiasi arduo sogno di gloria… avversari permettendo.