Euro 2024: nessuno come la Spagna, sul tetto d’Europa per la quarta volta

Spagna – Inghilterra 2 – 1

A Berlino, di fronte a circa 70 mila persone e in un frastuono assordante, è andato di scena
l’ultimo atto di un campionato europeo avvincente e in cui ha vinto la squadra che più di tutte
ha dimostrato fin dalle battute iniziali di avere una marcia in più, una impostazione di gioco e
una mentalità vincente: la Spagna di mister De la Fuente che dopo i trionfi con le nazionali
under 17, 20 e 21 si consacra con tutti gli onori anche con la nazionale maggiore.
La partita, durante il primo tempo, non decolla, con le due contendenti che sembrano andare
con il freno a mano tirato non dimostrando tutto il loro reale potenziale. Occasioni ed
emozioni con il contagocce e il tutto rimandato al secondo tempo.
Alla ripresa delle ostilità, le Furie Rosse sembrano voler dare la svolta all’incontro pigiando
decisamente forte sull’acceleratore. Le sue giovani stelle cominciano ad accendersi
improvvisamente e al 47’ Lamine Yamal, fresco di compleanno (17 anni….) con una delle
sue classiche azioni dalla destra si accentra e fornisce un assist al bacio sulla sinistra
l’accorrente Nico William che con il piatto sinistro non perdona Pickford. Spagna in vantaggio
e pubblico giallorosso in tripudio. Passano solo un paio di minuti ed è Olmo ad avere
l’occasione per chiuderla ma la sua conclusione termina di poco al lato della porta inglese.
La squadra britannica tenta di scuotersi con Bellingham che con una gran giocata ubriaca la
difesa iberica, si gira ma la sua conclusione termina di poco alla destra di Unai Simon. Al 65’
ancora la Roja in avanti e dopo uno scambio Olmo – Lamine Yamal è quest’ultimo con un tiro
a giro a impegnare severamente Pickford che ci arriva con la punta delle dita. Southgate
cerca di cambiare qualcosa nello scacchiere e manda in campo Watkins e Palmer: le sue
scelte sembrano azzeccate. Infatti al 73’, azione dalla destra di Saka, scambio con
Bellingham che di tacco libera il sinistro in corsa proprio di Palmer che si infila nell’angolino
alla destra di Unai. Uno a uno e inglesi in visibilio.
Al minuto 82’ ci prova ancora Yamal con il suo temibile mancino ma Pickford dice di no
ancora una volta.
Quando ormai la partita sembra inevitabilmente avviata ai supplementari, un’incursione di
Cuccurella spacca la difesa inglese, assist al centro su cui si avventa il subentrato
Oyarzabal che anticipa tutti e trafigge Pickford. È tripudio giallorosso.
Proprio sul gong c’è ancora tempo per assistere ad un’occasionissima per l’Inghilterra, sugli
sviluppi di un angolo, prima Unai e poi Olmo, con un intervento miracoloso sulla
linea, salvano la Spagna e praticamente le consegnano il titolo.
Come detto in apertura ha vinto la squadra che più di tutte ha meritato fin dal primo
momento. La Spagna, dopo il tiki-taka di Iniesta e Xavi, ha dimostrato di avere voltato
pagina con una nuova filosofia di gioco molto più offensivo e una generazione di grandissimi
talenti che faranno strada. Ancora una volta si è avuta la dimostrazione che la lungimiranza
e la programmazione che parte dai settori giovanili, sono cose che alla lunga pagano
sempre.
Dall’altra parte l’Inghilterra resta l’eterna incompiuta. Dal 1966 la squadra britannica non
riesce più a vincere nessuna competizione e, nonostante una generazione di giocatori di
assoluto livello, rimane a bocca asciutta e deve rimandare per l’ennesima volta i suoi sogni
di gloria.

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