Il ruolo del portiere è di per sé tra i più difficili e impegnativi nel mondo del calcio. A Foggia più che altrove, almeno guardando tutti i giocatori che si sono avvicendati in questo ruolo negli ultimi campionati. Ben tre (Nobile, Thiam e Raccichini) hanno salutato Foggia al termine della scorsa stagione con Dalmasso unico superstite. Una girandola di numeri uno, tutti arrivati con ottime referenze, ma che non sono riusciti ad esprimersi come ci aspettava. “Foggia è una piazza esigente” lo sentiamo ripetere ai tifosi e agli addetti ai lavori in molte occasioni e forse può essere questa la spiegazione del perché tanti giovani portieri si sono alternati a difendere la porta rossonera. Un ambiente dove non sempre c’è il tempo per “crescere” e gli errori o le incertezze possono costare il posto in squadra.
I tempi di Moschioni, Trentini, Franco Mancini per citare in portieri che hanno collezionato numeri di presenze in rossonero oggi difficilmente raggiungibili, sono lontani: oggi è un altro calcio, inutile rimpiangerli.
Ma veniamo al futuro o meglio al presente.
Incontriamo in quel di Assisi Tommaso Cucchietti, nuovo portiere del Foggia acquistato a titolo definitivo dalla Lucchese, che si giocherà il ruolo da titolare con Dalmasso (attualmente in ritiro è aggregato anche Luca de Simone portiere della primavera).
Tomaso Cucchietti classe ’98, 1.90 cm di altezza, ha già disputato più di 100 partite in Lega Pro. Non male per un ragazzo di 25 anni.
“Sì ho disputato 118 partite in Lega Pro, giocando in tutti e tre i gironi. Ho iniziato nella primavera del Torino, poi ho indossato le maglie di Reggina, Sudtirol, Gubbio e gli ultimi due anni quella della Lucchese. Quest’anno tornerò a giocare nel girone C della lega Pro dopo l’esperienza con la Reggina, la mia prima esperienza tra i professionisti. Lo reputo il girone più duro dell’intera categoria“.
Conoscevi già qualcuno del gruppo?
“Solo Frigerio per averci giocato insieme nella Lucchese. Mi ha parlato molto bene della squadra e dell’ambiente. Mi ha raccontato di quanto sia calda questa piazza e di quanto sia importante il calcio per la città. Mi ha raccontato del tifo e dell’atmosfera dello Zaccheria e non vedo l’ora di poterci giocare perché nell’anno in cui ero nel girone C con la Reggina il Foggia era in altra categoria. Sono qui per dare una mano alla squadra e spero di potermi rendere utile per raggiungere obiettivi importanti”.