Coppa Italia, Catanzaro: un guizzo di Curcio elimina un buon Foggia

CATANZARO (4-4-2) : Fulignati; Situm, Brighenti, Krastev, Scognamillo; Brignola (24’st Biasci), Ghion (41’st Pontisso), Verna (24’st Pompetti), Vandeputte; Sounas (24’st D’Andrea), Curcio (35’st Bombagi). All. Vivarini. A disp: Sala, Borrelli, Welbeck, Belpanno, Veroli, Katseris, Bamba.

FOGGIA (4-3-3) : Dalmasso; Garattoni, Papazov, Martini, Rizzo; Antonacci (40’st Di Modugno), Marino (40’st Pazienza), Schenetti (24’st Rossi); Peralta, Beretta, Vitali (27’st Tonin). All. Cudini. A disp: Cucchietti, De Simone, Agnelli, Di Noia, Divietro.

MARCATORI : 26’st Curcio (C)

AMMONITI : Antonacci (F); Scognamillo (C)

ESPULSI : –

ANGOLI : 4-3

RECUPERO : 0’pt – 4’st

ARBITRO : Cosso di Reggio Calabria. Assistenti : Longo – Votta. Quarto Ufficiale : Santoro.

CRONACA – Sounas in linea offensiva al fianco di Curcio è l’opzione scelta da Vivarini per arginare l’emergenza offensiva giallorossa, dall’altra parte Cudini si affida al materiale che ha inserendo Vitali in avanti insieme a Peralta e Beretta.

Primo tempo – Il gap di preparazione tra le due squadre si vede tutto nelle prime battute: più pimpanti le aquile nel giro palla, un po’ più compassati – forse un po’ intimiditi – i satanelli che ci mettono un po’ ad uscire dal guscio e farsi notare nella trequarti avversaria. Sono i padroni di casa a confezionare la prima azione pericolosa su calcio piazzato: il suggerimento di Ghion ha i giri giusti per Scognamillo che di testa chiama alla risposta Dalmasso al quinto. Il Foggia è schiacciato e solo con una fiammata al dodicesimo – un tiro dalla distanza di Peralta controllato con la coda dell’occhio da Fulignati – si propone per pungere; la spinta dei padroni di casa è più continua e si concretizza in un paio di palloni pericolosi spediti nell’area piccola foggiana. Il più bollente è firmato da Vandeputte su calcio d’angolo e dopo una deviazione di Scognamillo trova Krastev pronto alla battuta a rete ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Scosso dal pericolo scampato il Foggia si fa meno rinunciatario sfruttando le ripartenze di Peralta e qualche imprecisione della retroguardia giallorossa: al ventiduesimo un cross del numero dieci foggiano attraversa l’area piccola senza trovare nessuno pronto alla battuta a rete, tre minuti dopo è un liscio di Krastev su un suo pallone buttato in mezzo a far correre un brivido con Vitali in ritardo; alle scorribande ospiti si aggiungono anche un tentativo da fuori di Papazov e una ben più insidiosa zuccata di Martini al quarantaduesimo. Su un retropassaggio suicida di Peralta – Dalmasso è costretto ad un intervento di reni – si chiude poi la prima frazione, senza recupero né cartellini.

Secondo tempo – Con gli stessi ventidue in campo si apre la ripresa resa meno agevole da forti scrosci di pioggia in avvio. E’ ancora il Foggia a battere sull’incudine con una bordata di Schenetti al cinquantunesimo che si spegne poco distante dal palo; la risposta giallorossa arriva al cinquantaseiesimo con un pallone messo in mezzo da Situm ciccato malamente però da Sounas. Un piattone di Verna al sessantasettesimo è il preludio che qualcosa sta andando cambiando per le aquile: la girandola dei cambi darà l’energia giusta – fuori Brignola, Verna e Sounas, dentro Biasci, Pompetti e D’Andrea – portando al settantunesimo al corner di Vandeputte deviato quanto basta da Curcio di testa per l’uno a zero. Dalla rete del vantaggio in avanti le aquile inseriscono il pilota automatico gestendo la gara in palleggio e rischiando nulla in ripartenza. Anche Cudini prova a pescare il jolly dalla panchina e per questo spedisce dentro Di Modugno e Pazienza dopo Rossi e Tonin: è un rischio che però non paga visto che alla fine, dopo quattro minuti di recupero, a staccare il pass per i trentaduesimi sarà il Catanzaro. Prossima tappa per le aquile la prestigiosa trasferta di Udine alla “Dacia Arena” contro l’Udinese venerdì.

Gianfranco Giovane

(Catanzaroinforma)

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