Capuano: “Chi non rispetta la maglia andrà in tribuna”

Nella conferenza stampa di presentazione, il nuovo allenatore del Foggia, Eziolino Capuano, esordisce rivolgendo un pensiero alla società del Taranto e alla città:

”Voglio ringraziare chi mi ha dato la possibilità di lavorare. Sono stati due anni stupendi. Sono riconoscente al popolo tarantino per l’affetto che mi ha dato. Sono stati parte della mia famiglia e lo saranno finché sarò in vita”. 

Ha però precisato di non aver fatto nessuna risoluzione con la società jonica. Si è dimesso e ha rinunciato a ogni tipo di compenso rinunciando a un contratto con centinaia di milioni. Passando al presente, il neo tecnico rossonero dice che  Foggia rappresenta una piazza importante:

”Mi piace allenare in grandi piazze, dove si vive per tutta la settimana in base al risultato della squadra. Foggia l’ho voluta io. Avevo avuto contatti con altre tre squadre importanti, ma quando mi ha chiamato il Foggia… Spero di dare grandi soddisfazioni a chi mi ha scelto, Canonico, Roma e Belviso. Oggi il Foggia non ha una bella posizione in classifica. C’è tanto da lavorare, ma sono convinto di avere una buona squadra. Vi do la mia parola d’onore che chi andrà in campo dovrà rispettare la maglia”. 

Capuano risponde alle critiche mossegli per essere stato presente in tribuna allo Zaccheria nella partita con il Giugliano:

“Sono venuto a vedere quella partita e forse ho sbagliato. Si è alzato un polverone mediatico, ma io in quel momento non sapevo di essere l’allenatore del Foggia. Io abito a Pescopagano, a 40 minuti da qui, e volevo solo vedermi una bella partita. Sono stato chiamato da Canonico un’ora dopo la fine della partita. Mi sono incontrato il giorno dopo e il progetto mi ha convinto, ma non ho potuto fare l’allenamento perché c’erano questioni burocratiche da risolvere. Il Foggia non merita questa classifica.  In queste poche ore dal mio insediamento  ho cercato di dare qualche concetto, ma sono convinto di avere giocatori forti. Il Foggia recentemente è stato sfortunato negli episodi. Ho visto una squadra volitiva e ben allenata. È un gruppo predisposto al lavoro e ringrazio Brambilla. Dobbiamo organizzarci in fase difensiva. Quando hai qualità così grandi in avanti prima o poi una rete la fai. Poche squadre hanno questo potenziale offensivo. Dobbiamo uscire al più presto dai bassifondi. Ho visto il presidente Canonico molto entusiasta ma dispiaciuto peri risultati dopo aver  speso tanti soldi. La squadra è in difficoltà ma è competitiva.  L’obiettivo? Non lo dico perché potrei sembrare presuntuoso e non voglio esserlo.”

Passando a parlare del modulo il mister rossonero ha anticipato che giocherà  con la difesa a tre. Quando gli hanno ricordato che lui ha coniato il termine braccetto nella difesa a tre, ha raccontato di averlo usato  per la prima volta 14 anni fa  nella sua tesi sul 3-5-2 al Master di Coverciano. Il termine “braccetto” non era conosciuto neanche dai docenti e dai relatori.

Il tecnico nato a Salerno, ma originario e residente a Pescopagano, ha annunciato che faranno parte del suo gruppo di lavoro tre elementi dello staff di Brambilla: Terni, Pasini e Botticella. Passando a parlare dell’Avellino. Il tecnico ha firmato con il Foggia un contratto fino al 30 giugno 2025 con opzione:

“Posso anticipare – ha spiegato – che l’opzione per il secondo anno è da considerarsi già fatta”. 

Capuano ha rilevato che come il Foggia, la squadra irpina non merita l’attuale classifica:

“Hanno giocatori forti, ma non ci fanno paura. Anche ad Avellino ho conosciuto persone speciali e quando tornò in quella città sono sempre contento”.

Tornando a parlare del 4-2-3-1 adottato dal Foggia nelle prime cinque gare, Capuano ha detto:

“Con l’onestà che mi contraddistingue , lo accantonerò, preferisco una copertura ad ampiezza.  A Taranto l’anno scorso ho giocato sempre con il 3-4-3.  La difesa a quattro non mi piace. Il Foggia come rosa è una delle più forti squadre che ho allenato negli ultimi sette-otto anni. Davanti siamo tanti, dietro pochini”. Millico?

“Parliamo di uno dei giocatori più forti di tutta la serie C . Se non diventa un grande calciatore vuol dire che smetterò di fare l’allenatore”.   

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