Alle ore 12 di questa prima giornata di voto il Ministero degli Interni rende noto che si è recato alle urne il 14,34% degli aventi diritto in netto calo rispetto al 20,64% di cinque anni fa. Alle 19 il dato peggiora con il 36,17% dei votanti mentre nella precedente tornata elettorale l’affluenza alla stessa ora era stata del 51,98%
Sono 119.677 i cittadini residenti a Foggia chiamati ad eleggere il nuovo sindaco dopo il lungo periodo di commissariamento. Sappiamo che in molti preferiscono recarsi alle urne nel tardo pomeriggio, magari in concomitanza della passeggiata serale ma questa prima rilevazione statistica rappresenta una tendenza a non recarsi alle urne che già da anni si manifesta soprattutto al sud.
Occorre invertire questa tendenza.
L’importanza di questa elezione è tale che non può essere disattesa. Non andare a votare significa non dare credito alle istituzioni e darla vinta a chi afferma che il Sud è senza speranza e che proprio i cittadini che lo abitano sono i primi a non crede ad un possibile riscatto. La rabbia, lo scoramento non devono avere il sopravvento ma tramutarsi in volontà di cambiamento. In tanti dicono che il Sud è senza futuro ed è inutile fare arrivare finanziamenti che non sarebbero investiti nel modo giusto. Anche la mafia “è un problema soltanto nostro” come se il resto del paese ne fosse immune.
Oggi e domani c’è la possibilità di dire la nostra, di farci sentire, indipendentemente dal candidato che si andrà a votare.
Foggia non può arrendersi.